Accusati di frode informatica, ma erano le vittime: assolti marito e moglie
Dopo tre anni si è conclusa la vicenda giudiziaria per una coppia di Buddusò residente a Olbia
Olbia Erano accusati di aver svuotato il conto corrente di un uomo di Napoli, insieme ad altre persone: cinque prelievi, fatti tutti in un solo giorno, per diverse migliaia di euro, e trasferiti sui propri conti correnti. Ma non solo una giovane coppia originaria di Buddusò e residente da anni a Olbia, 44 anni lui, 41 lei, non ha commesso alcuna truffa. Loro stessi sono stati vittime della truffa informatica. Perché i truffatori, quelli veri sono riusciti a rubare le credenziali del loro conto e a fare tutte le operazioni a loro insaputa, prosciugando i risparmi dell’uomo di Napoli. La vicenda giudiziaria si è conclusa dopo tre anni di udienze e sofferenze annesse: la coppia è stata assolta “per non aver commesso il fatto” dall’accusa di frode informatica.
Il loro difensore, l’avvocato Giuseppe Bonomo del foro di Tempio Pausania, è riuscito a dimostrare la totale estraneità della coppia dalle accuse, evidenziando di essere stati loro stessi vittime. Non truffatori ma truffati. Il processo si è svolto davanti al giudice del tribunale di Torre Annunziata, essendo stato il presunto reato commesso a Torre del Greco, luogo di attivazione del conto corrente dell’utente napoletano. Le cinque operazioni erano state effettuate il 30 aprile 2020. Tutto è cominciato da un piccolo acquisto fatto online dalla coppia. O meglio dal loro conto risultava un acquisto che, in realtà, non avevano fatto. Se n’erano accorti, ma essendo in pieno periodo Covid, avevano lasciato perdere, senza denunciare il fatto, ignari che qualcuno avesse rubato loro credenziali. Salvo poi finire indagati, in concorso con altre persone, per frode informatica.
In pratica, erano accusati di essere intervenuti in modo fraudolento sul sistema informatico e telematico postale facendo un’operazione di “postagiro” di 760 euro dal conto della persona offesa al loro conto cointestato. Concluse le indagini, sono stati citati a giudizio davanti al tribunale di Torre Annunziata, sezione reati informatici. Dal giugno 2022 ha preso il via il processo a carico di marito e moglie. Che dopo tre anni di udienze sono stati assolti. (t.s.)