La Nuova Sardegna

Olbia

Tentato omicidio

Agguato a “Peppineddu” Fadda: indagini a una svolta

Agguato a “Peppineddu” Fadda: indagini a una svolta

Il pastore 83enne di Padru famoso per avere venduto il pecorino a Clooney era stato ferito da alcune fucilare il giorno di Capodanno

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Padru Gli avevano teso un agguato il giorno di Capodanno: si erano nascosti dietro gli alberi e quando Giuseppe “Peppineddu” Fadda era passato a bordo della sua Renault Captur proprio in quel punto, sulla provinciale 24 (che porta da Alà a Padru), gli avevano scaricato contro una raffica di fucilate a pallettoni che avevano crivellato l’auto e lo avevano ferito sul volto, sulle labbra, sulla lingua, nel torace e sulle braccia senza, per fortuna, raggiungere organi vitali. Oltre quaranta i fori sul parabrezza anteriore dell’auto. Peppineddu, pastore di 83 anni, di Padru, diventato una star quando ha conosciuto l’attore George Clooney, grande amante del suo pecorino, era scampato per miracolo alla morte: perché non c’è dubbio che chi ha preso a fucilate la sua auto ha sparato per uccidere. Ora, a due mesi dal tentato omicidio, le indagini serrate dei carabinieri del reparto territoriale di Olbia, sembrano essere arrivate a una svolta.

La cerchia dei sospettati sui quali si è rivolta fin da subito l’attenzione degli investigatori, coordinati dalla Procura di Sassari, si è ristretta. Nelle loro mani c’è un elemento rinvenuto sulla scena del crimine che potrebbe rivelarsi fondamentale per accertare l’identità del killer che quella mattina del 1 gennaio 2025 ha premuto il grilletto: tra gli alberi, dove si era nascosto l’autore – o gli autori – del delitto, sono stati, infatti, rinvenuti alcuni bossoli, verosimilmente riconducibili al feroce agguato teso a Peppino Fadda. Nei prossimi giorni, i bossoli saranno analizzati dal Ris di Cagliari. Un accertamento importante, e che potrebbe rivelarsi anche decisivo per le indagini. Già in passato “Peppineddu” aveva subito almeno un’altra intimidazione e aveva testimoniato in un processo in tribunale: è molto probabile che dietro il suo ferimento ci sia una vendetta. La mattina di Capodanno Peppino Fadda doveva raggiungere Olbia per trascorrere la giornata in compagnia di alcuni amici. Aveva da poco lasciato la sua abitazione di campagna quando, arrivato al bivio per la borgata di Su Tirialzu, lo sparatore aveva esploso diverse fucilate e la raffica di pallettoni aveva quasi sfondato il parabrezza e raggiunto l’uomo sul volto, in particolare sulle labbra e sulla lingua. L’allarme era stato immediato e sul posto si erano precipitati i carabinieri della stazione di Padru, i militari del reparto territoriale di Olbia e il 118: nel giro di pochi minuti era arrivato l’elisoccorso e l’uomo, in gravi condizioni ma non in pericolo di vita, era stato trasportato all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari. Da subito era cominciata la caccia ai colpevoli. Che ora sembrano avere le ore contate. (t.s.)

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