La Nuova Sardegna

Olbia

Le ricerche

Fratelli dispersi in mare, si cerca la barca attraverso i dati dei cellulari

di Tiziana Simula
Fratelli dispersi in mare, si cerca la barca attraverso i dati dei cellulari

Golfo Aranci, ancora nessuna traccia di Giuseppe e Lorenzo Deiana scomparsi il 19 aprile durante una battuta di pesca

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Olbia Risalire alla geo-localizzazione dei cellulari che Giuseppe e Lorenzo avevano con sé al momento della loro scomparsa avvenuta sabato 19 aprile, presumibilmente tra le 13 e le 16.30, fascia oraria in cui risultano gli ultimi agganci alle celle telefoniche di Posada e Nodu Pianu. Un obiettivo molto importante sul fronte delle ricerche dei due giovani fratelli dispersi in mare da oltre una settimana, a cui lavorerà un esperto: un perito informatico, incaricato dalla madre dei due ragazzi, Simona Deiana, attraverso il proprio legale, l’avvocato Pietro Cherchi, che ha attivato le indagini difensive. Un nuovo atto che fa seguito alla denuncia di scomparsa, presentata il 24 aprile scorso. Il conferimento dell’incarico al consulente tecnico di parte, Gabriele Pitzianti, è avvenuto oggi 27 aprile. Sarà, dunque, lui a occuparsi della raccolta dei dati informatici, un elemento oggettivo importante attraverso il quale la famiglia spera di riuscire a capire che cosa è accaduto ai due ragazzi.

Attraverso gli account e le password che sono state già recuperate, il perito dovrà esaminare tutti i dati informatici contenuti nei cellulari e in altri dispositivi informatici, come il computer di Giuseppe, con l’obiettivo di risalire alla geo-localizzazione dei telefoni e, quindi, rintracciare – è ciò che si spera – la barca con cui i due fratelli erano usciti per una battuta di pesca. Il perito dovrà, inoltre, svolgere una serie di attività tecniche, come ad esempio, risalire a eventuali foto, video o qualsiasi altra informazione utile eventualmente trasmessa o pubblicata da Giuseppe e Lorenzo anche sui social, sia il giorno della scomparsa che nei giorni precedenti. Sulla base di tutto il materiale che verrà esaminato e raccolto potrebbe anche aprirsi un procedimento penale a carico di ignoti.

Attraverso il proprio legale, dunque, la madre dei giovani scomparsi si sta muovendo sul fronte delle indagini investigative, senza lasciare nulla di intentato. Così come non si fermano le ricerche a mare e a terra, sia da parte della Capitaneria di porto e dei vigili del fuoco che da parte di tantissimi volontari che da giorni danno il loro contributo, perlustrando con le proprie imbarcazioni tratti di mare o percorrendo a piedi le coste. Ieri, in particolare, i volontari – ora coordinati dall’associazione di protezione civile Capo Ceraso, che ha dato il cambio alla Gaia – hanno battuto la zona di Capo Figari, Cala del sonno e Cammino dei carbonai.

In risposta a un appello dei familiari, cominciano anche ad arrivare le prime fotografie scattate da escursionisti e partecipanti a una passeggiata botanica a Capo Figari che si è svolta sabato 19 dalle 11 alle 16,30, proprio nella fascia oraria in cui presumibilmente i due ragazzi potevano trovarsi in quel tratto di mare. «In quelle immagini ci potrebbero essere dettagli e particolari utili alle ricerche dei due giovani. Per questo rivolgiamo un appello a chi era lì quel sabato in quelle ore. Cercate quelle fotografie e mettetevi in contatto con noi. Ogni traccia può essere preziosa», ricorda l’avvocato Cherchi. Le ricerche proseguiranno anche nella giornata di oggi. In campo sempre la guardia costiera, i vigili del fuoco, la protezione civile e i volontari. «Lo so che tantissimi di voi stanno facendo di tutto per aiutarci moralmente e fisicamente ma, per favore, vi supplico, continuate...», è il nuovo accorato appello dei familiari.

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