Trenino verde, il sindaco Pisu: battaglia per la salvaguardia
LACONI. “Nessuno stop, il trenino verde è ancora una priorità”. Così la giunta regionale, dopo la mobilitazione dei sindaci per la sospensione del servizio a partire dal 24 giugno, comunica di aver...
LACONI. “Nessuno stop, il trenino verde è ancora una priorità”. Così la giunta regionale, dopo la mobilitazione dei sindaci per la sospensione del servizio a partire dal 24 giugno, comunica di aver trovato le risorse per far proseguire le corse fino al 30 settembre. Salva la stagione turistica, ma la vicenda ha riacceso un campanello d'allarme sul futuro della storica ferrovia. «La decisione si legge come una morte annunciata – dice il sindaco di Laconi Paolo Pisu –, e sono particolarmente amareggiato che sia stata presa proprio da questa giunta, perché chiudere il trenino verde significa dare il colpo di grazia alle zone interne». Le prime battaglie per il trenino verde hanno avuto inizio nel 1996, diciotto anni nei quali è stato avviato un importante progetto per la valorizzazione a fini turistici della storica rete ferroviaria. Il trenino verde oggi è il più importante attrattore turistico per i paesi dell'interno, attorno al quale operano diverse attività: bed and breakfast, agriturismi e altro. «Chiudere il Trenino verde non significa chiudere un settore, ma un intero comparto», dice Pisu. Sembrano lontani i tempi dell'entusiasmo per i 121 milioni di euro stanziati dalla giunta regionale nel 2007, fondi poi dirottati su altre emergenze e dei quali oggi ne resta meno della metà. «Esistono anche le commesse per l'acquisto di nuove carrozze affidate alla Keller – spiega Pisu – commesse che non sono state trasferite altrove proprio in attesa di veder ripartire la produzione dell'azienda, perché volevamo che le carrozze fossero prodotte in Sardegna». Il sindaco di Laconi lancia un appello ai colleghi: «come coordinatore del Comitato invito i sindaci, gli operatori turistici, le associazioni, affinché si resti uniti nella battaglia per la salvaguardia del trenino verde. Chiediamo che vengano spese le risorse a disposizione e si proceda alla ristrutturazione delle linee, all'acquisto di nuove carrozze perché le prospettive future non mancano. Ci sono oltre 100mila richieste all'anno, che l'Arst non è in grado di soddisfare», conclude Pisu.
Ivana Fulghesu