La Nuova Sardegna

Oristano

Caria sempre più vicino al tetto del mondo

di Caterina Cossu

Nuova impresa dello scalatore ex sartigliante: raggiunta la vetta del Cho Oyu È la sesta cima più alta della terra, a un’altezza di 8201 metri

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ORISTANO. La punta dell’Everest si intravede dietro le sue spalle e la sagoma del monte più alto del mondo si disegna in controluce dalla bandiera dei Quattro mori. Sembra vicina quanto basta per non sembrare più irraggiungibile. Quella sarà la prossima tappa, il grande obiettivo da conquistare ad aprile. È una delle tante immagini che arrivano dall'altra parte del mondo, il confine tra Cina e Nepal, ma la prima a immortalare il traguardo dell'ultima impresa di Max Caria alla conquista della catena dell'Himalaya. L’ex sartigliante quarantaduenne da alcuni anni è diventato uno scalatore professionista e ha portato il vessillo della Sardegna lì dove nessuno mai era riuscito, ora sulla sesta vetta al mondo.

Max Caria ha comunicato ieri dalla vetta del monte Cho Oyu, altezza 8201 metri: «La dedico ai miei amori Claudia e Lorenzo che mi hanno insegnato a volare — apre il suo messaggio, ricordando la moglie e il piccolo figlio che lo aspettano a casa —. Ai miei eroi mamma e papà, che mi hanno insegnato che un sogno va inseguito anche quando sembra irraggiungibile. E a tutti voi che mi avete seguito ed incoraggiato perché, come me, avete la Sardegna nel cuore».

Il messaggio è stato pubblicato nella pagina Facebook dedicata all’impresa e sul suo sito internet, dai quali ogni giorno Max Caria comunica almeno un aggiornamento sulla scalata su un vero e proprio diario virtuale. La missione si chiama Progetto Everest, spedizione internazionale alla conquista del monte più alto del mondo. La scalata appena conclusa era propedeutica a quella finale, più complessa e che aveva bisogno di un passaggio preparatorio.

L’impresa di Max Caria è iniziata ad agosto, quando è partito alla conquista della sua nuova montagna. I suoi picchetti e la sua bandiera dei Quattro mori avevano già conquistato in Italia il Monte Bianco, personale sogno nel cassetto, e il Cervino, i 5200 del Kenia, i 6mila metri sudamericani e l’ultima vetta a luglio dell’anno scorso, il Piklenin alto ben 7184 metri. Alla ricerca di sponsor fin dall’inizio del 2014, non è stato facile arrivare fino a questo traguardo. Il messaggio precedente a quello che annunciava ieri l’avvenuta impresa risaliva alla domenica e i toni erano più che positivi: «Sono al C3 a 7540 mt e tra poche ore, nel bel mezzo della notte, partiremo per la vetta. Il meteo non è dei migliori, per ora c'è molto vento». Ma Max Caria non era preoccupato: «Sono contento che il mio fisico da pianura non abbia accusato il minimo disturbo. Il mio amico francesce Clement è attaccato ad una bombola d’ossigeno!».

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