Un milione e mezzo per il dragaggio del fiume Temo
di Alessandro Farina
Bosa, l’annuncio del consigliere regionale Cherchi «Firmata la delibera che assicura il finanziamento»
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BOSA. Per dirla in termini rugbystici il pressing sulla giunta porta alla meta. L’assessorato ai Lavori pubblici ha infatti definito la ripartizione delle risorse residue del Patto per la Sardegna, complessivamente sei milioni e mezzo di euro, destinando “All’escavo del fiume Temo, dalla zona del ponte vecchio fino alla foce” un milione e mezzo di euro. Andato a vuoto il tentativo nel 2016, quando un emendamento alla finanziaria regionale firmato da Augusto Cherchi del Pds e Alfonso Marras dell’Udc non era passato per una manciata di voti contrari in aula a Cagliari, la fine del 2017 porta quindi sotto il bosano albero di Natale un rego milionario. Che potrà essere speso per un’opera ritenuta da tutti assolutamente necessaria, improcrastinabile e soprattutto utile a garantire la tanto declamata sicurezza degli abitanti, oltre alla navigazione e all’approdo più semplici nel corso d’acqua e sulle sue sponde.
«È stata appena firmata la delibera che da il via libera al finanziamento per il dragaggio del fiume al Comune di Bosa, per ristabilire la piena fruibilità del porto fluviale. Sono soddisfatto del risultato ottenuto, ritengo che si sia data una risposta importante e concreta alle esigenze della città e dei suoi abitanti», dice il consigliere regionale del Pds, Augusto Cherchi.
Dell’argomento si erano occupati anche altri partiti, perché nei giorni scorsi sono stati presentati due emendamenti alla Finanziaria regionale: quello dell’Udc Alfonso Marras, e quello del Pd a firma dei consiglieri Solinas, Tendas, Deriu, Piscedda, Meloni, Comandini e del capogruppo Pietro Cocco. In entrambe i casi per chiedere uno stanziamento di 1.500.000 euro per il dragaggio del fiume.
Atti che probabilmente saranno ritirati, alla luce della novità emersa ieri nel tardo pomeriggio. «Mi risulta che l’esecutivo abbia tenuto fede all’impegno di risolvere il problema apprestandosi a portare alla prossima riunione di Giunta la delibera che prevede un impegno di 1,5 milioni di euro per il dragaggio del fiume», ha dichiarato ancora Cherchi.
Nelle scorse settimane della questione si era discusso anche in consiglio comunale a Bosa, quando il sindaco Luigi Mastino aveva richiamato sulla necessità di fare fronte comune per arrivare al risultato concreto, dopo l’annuncio di Alfonso Marras relativo proprio alla presentazione dell’emendamento nel parlamentino sardo.
L’ultimo dragaggio del Temo risale agli anni ’90: in vent’anni il corso d’acqua, nelle sue ondate di piena invernali, ha trascinato a valle notevoli quantità di fango e sedimenti. Si innalza così il livello del letto del fiume, mentre sulle rive del Lungotemo Scherer e De Gasperi le imbarcazioni fanno sempre più fatica ad attraccare ai pontili senza letteralmente dover raschiare il fondale. Il dragaggio quindi dovrebbe ripristinare le condizioni di sicurezza del corso d’acqua e rendere più accessibile e facile l’approdo ai natanti.
«È stata appena firmata la delibera che da il via libera al finanziamento per il dragaggio del fiume al Comune di Bosa, per ristabilire la piena fruibilità del porto fluviale. Sono soddisfatto del risultato ottenuto, ritengo che si sia data una risposta importante e concreta alle esigenze della città e dei suoi abitanti», dice il consigliere regionale del Pds, Augusto Cherchi.
Dell’argomento si erano occupati anche altri partiti, perché nei giorni scorsi sono stati presentati due emendamenti alla Finanziaria regionale: quello dell’Udc Alfonso Marras, e quello del Pd a firma dei consiglieri Solinas, Tendas, Deriu, Piscedda, Meloni, Comandini e del capogruppo Pietro Cocco. In entrambe i casi per chiedere uno stanziamento di 1.500.000 euro per il dragaggio del fiume.
Atti che probabilmente saranno ritirati, alla luce della novità emersa ieri nel tardo pomeriggio. «Mi risulta che l’esecutivo abbia tenuto fede all’impegno di risolvere il problema apprestandosi a portare alla prossima riunione di Giunta la delibera che prevede un impegno di 1,5 milioni di euro per il dragaggio del fiume», ha dichiarato ancora Cherchi.
Nelle scorse settimane della questione si era discusso anche in consiglio comunale a Bosa, quando il sindaco Luigi Mastino aveva richiamato sulla necessità di fare fronte comune per arrivare al risultato concreto, dopo l’annuncio di Alfonso Marras relativo proprio alla presentazione dell’emendamento nel parlamentino sardo.
L’ultimo dragaggio del Temo risale agli anni ’90: in vent’anni il corso d’acqua, nelle sue ondate di piena invernali, ha trascinato a valle notevoli quantità di fango e sedimenti. Si innalza così il livello del letto del fiume, mentre sulle rive del Lungotemo Scherer e De Gasperi le imbarcazioni fanno sempre più fatica ad attraccare ai pontili senza letteralmente dover raschiare il fondale. Il dragaggio quindi dovrebbe ripristinare le condizioni di sicurezza del corso d’acqua e rendere più accessibile e facile l’approdo ai natanti.