La Nuova Sardegna

Oristano

L’esordio di Cossu con un occhio ad acqua e ambiente

di Maria Antonietta Cossu
L’esordio di Cossu con un occhio ad acqua e ambiente

Il nuovo primo cittadino propone lo sfruttamento dei reflui per l’irrigazione pubblica e delle terre a valle del paese

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ULA TIRSO. Il viatico consegnato dal 58 per cento degli ulesi attraverso il voto è un attestato di fiducia e chi ha ricevuto il mandato sa che per partire con il piede giusto si deve cominciare dal rapporto tra il cittadino e l’istituzione. «L’ascolto è fondamentale – sostiene il neo sindaco Danilo Cossu –. Le persone vogliono un riscontro diretto della gestione pubblica, per cui il nostro lavoro procederà su due binari: l’ordinaria amministrazione e i progetti di medio e lungo periodo».

«La pulizia del paese, l’attivazione dei cantieri occupazionali e un più capillare sistema di approvvigionamento idrico nelle campagne rientrano tra le imcombenze individuate dal gruppo di governo locale, che promette la stessa dedizione a progetti di più ampio respiro. Due, in particolare, sono i sogni accarezzati da sindaco e maggioranza: far rinascere il villaggio di Santa Chiara e promuovere una serie di buone pratiche con un impatto percettibile sull’ambiente e sul territorio. Le idee che ispirano il primo cittadino sono il ricorso al fotovoltaico domestico mediante la formazione di gruppi d’acquisto e l’utilizzo delle acque reflue per la cura del verde pubblico. «A quest’ultima pratica, diffusa già in molte parti d’Europa, la Regione ha aperto solo di recente ma ci vorrei provare», confida Danilo Cossu.

«Ci sono dei parametri da rispettare, come l’efficienza degli impianti di depurazione e il livello di tossicità delle acque trattate, che richiedono verifiche e approfondimenti. Ma se ci fossero le condizioni tenteremo di sfruttare questa possibilità – spiega –. Le modalità dell’asporto e l’utilizzo a caduta farebbero al caso nostro, a differenza di un impianto di pompaggio che invece sarebbe dispendioso. L’acqua in uscita dal depuratore potrebbe essere utilizzata anche per la viticoltura, che a valle dell’impianto è molto diffusa», prosegue. Guardando più lontano c’è Santa Chiara. «In continuità con il lavoro svolto dai nostri predecessori proseguiremo sulla strada di una riconversione del villaggio in una residenza sanitaria diffusa, un’isola felice per gli anziani» afferma il sindaco immaginando una sorta di buen retiro per le persone avanti con l’età desiderose di condurre una vita sana e attiva in un luogo ameno ma attrezzato per soddisfare i bisogni primari. «Continueremo le trattative con l'Enel, già ben avviate – conclude –. La società è disposta a cedere gli immobili a condizione di proporre un progetto credibile ed è ciò che vogliamo fare, anche aprendo la strada ad altre possibilità, come una destinazione turistica del sito».

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