Realtà virtuale nei parchi archeologici
di Paolo Camedda
Per la prima volta nell’isola, due corti da vedere con i visori disponibili a Santa Cristina di Paulilatino e a Losa
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PAULILATINO. I Parchi archeologici di Losa e Santa Cristina riaprono i battenti con una novità tecnologica all'avanguardia per i propri visitatori, che avranno la possibilità di fare un'esperienza emozionale unica grazie a realtà virtuale e intelligenza artificiale.
Nabui Società Benefit, con sede a Oristano, infatti, ha sviluppo un progetto, dedicato ai due siti archeologici che ricadono nel rispettivamente nel territorio di Abbasanta e Paulilatino e finanziato dalla misura “CultureLAB2018” della Regione.
Il progetto rientra nell'ambito dell'Heritage Tourism Programme e prevede la realizzazione di contenuti inediti per i due importati siti.
I visitatori vedranno due cortometraggi cinematografici in realtà virtuale, i primi in assoluto girati in Sardegna, fruibili attraverso dei visori a uso personale (per evitare qualsiasi rischio di contagio) e disponibili presso il bookshop, e avranno a disposizione, attraverso il proprio smartphone, anche due chatbot stories, ovvero delle storie interattive sviluppate attraverso sistemi di messaggistica realizzati con l'utilizzo dell’intelligenza artificiale, e fruibili tramite il proprio smartphone personale. Tutto nasce dallo studio che Nabui ha condotto sulle comunità del luogo.
La ricerca ha portato alla luce due storie mai raccontate e che rischiavano di andare perse: quella dei bambini della comunità di Losa che, negli anni precedenti all’apertura del parco archeologico, si incontravano al nuraghe con le loro famiglie per condividere insieme momenti di socialità e di gioco, e quella di Cristina, bambina che secondo la tradizione orale ha dato origine al parco.
Le due leggende, affiancandosi alle informazioni storiche e archeologiche, arricchiscono di una nuova sfumatura la narrazione di questi luoghi, recuperando e valorizzando il patrimonio immateriale delle comunità. A differenza di quella vissuta in altri contesti, dunque, l'esperienza proposta da Nabui al visitatore non è un semplice virtual tour.
Nei due cortometraggi cinematografici, il regista emergente Girolamo Da Schio ha fatto ricorso a telecamere e tecniche di ripresa a 360 gradi. L'uso della realtà virtuale permetterà al visitatore di trovarsi immerso nella scenda del film accanto ai bambini che giocano a Losa o a Cristina, che scappa dalle grinfie del padre.
A questo si aggiungono le chatbot stories: attraverso l'intelligenza artificiale il visitatore potrà chattare e interagire su Facebook Messenger con i personaggi delle storie di Losa e Santa Cristina, che lo condurranno a scoprire tutti i segreti dei due parchi archeologici. Per avviare la chatbot basterà collegarsi agli account Messenger delle pagine Facebook @cristinaproject e @losaproject.
In questo modo partirà una visita guidata inusuale e interattiva, durante la quale si scopriranno, oltre alle informazioni di carattere storico-archeologico, due storie inedite. Il progetto è stato sposato con entusiasmo dal chi gestisce i due siti archeologici, la cooperativa Paleotur di Abbasanta, presieduta da Dario Vinci, per Losa, e la Cooperativa Archeotur di Paulilatino, presieduta da Massimo Muscas, per Santa Cristina. «Stiamo lavorando a un programma aperto, in evoluzione, pensato per favorire il turismo culturale in Sardegna attraverso il coinvolgimento delle comunità – ha spiegato Roberta Falcone, responsabile dell'Heritage Tourism Programme di Nabui – Losa e Santa Cristina sono i primi luoghi culturali che partecipano, ma contiamo di creare una rete di collaborazione e di scambi con altre zone sensibili dell’Isola».
Nabui Società Benefit, con sede a Oristano, infatti, ha sviluppo un progetto, dedicato ai due siti archeologici che ricadono nel rispettivamente nel territorio di Abbasanta e Paulilatino e finanziato dalla misura “CultureLAB2018” della Regione.
Il progetto rientra nell'ambito dell'Heritage Tourism Programme e prevede la realizzazione di contenuti inediti per i due importati siti.
I visitatori vedranno due cortometraggi cinematografici in realtà virtuale, i primi in assoluto girati in Sardegna, fruibili attraverso dei visori a uso personale (per evitare qualsiasi rischio di contagio) e disponibili presso il bookshop, e avranno a disposizione, attraverso il proprio smartphone, anche due chatbot stories, ovvero delle storie interattive sviluppate attraverso sistemi di messaggistica realizzati con l'utilizzo dell’intelligenza artificiale, e fruibili tramite il proprio smartphone personale. Tutto nasce dallo studio che Nabui ha condotto sulle comunità del luogo.
La ricerca ha portato alla luce due storie mai raccontate e che rischiavano di andare perse: quella dei bambini della comunità di Losa che, negli anni precedenti all’apertura del parco archeologico, si incontravano al nuraghe con le loro famiglie per condividere insieme momenti di socialità e di gioco, e quella di Cristina, bambina che secondo la tradizione orale ha dato origine al parco.
Le due leggende, affiancandosi alle informazioni storiche e archeologiche, arricchiscono di una nuova sfumatura la narrazione di questi luoghi, recuperando e valorizzando il patrimonio immateriale delle comunità. A differenza di quella vissuta in altri contesti, dunque, l'esperienza proposta da Nabui al visitatore non è un semplice virtual tour.
Nei due cortometraggi cinematografici, il regista emergente Girolamo Da Schio ha fatto ricorso a telecamere e tecniche di ripresa a 360 gradi. L'uso della realtà virtuale permetterà al visitatore di trovarsi immerso nella scenda del film accanto ai bambini che giocano a Losa o a Cristina, che scappa dalle grinfie del padre.
A questo si aggiungono le chatbot stories: attraverso l'intelligenza artificiale il visitatore potrà chattare e interagire su Facebook Messenger con i personaggi delle storie di Losa e Santa Cristina, che lo condurranno a scoprire tutti i segreti dei due parchi archeologici. Per avviare la chatbot basterà collegarsi agli account Messenger delle pagine Facebook @cristinaproject e @losaproject.
In questo modo partirà una visita guidata inusuale e interattiva, durante la quale si scopriranno, oltre alle informazioni di carattere storico-archeologico, due storie inedite. Il progetto è stato sposato con entusiasmo dal chi gestisce i due siti archeologici, la cooperativa Paleotur di Abbasanta, presieduta da Dario Vinci, per Losa, e la Cooperativa Archeotur di Paulilatino, presieduta da Massimo Muscas, per Santa Cristina. «Stiamo lavorando a un programma aperto, in evoluzione, pensato per favorire il turismo culturale in Sardegna attraverso il coinvolgimento delle comunità – ha spiegato Roberta Falcone, responsabile dell'Heritage Tourism Programme di Nabui – Losa e Santa Cristina sono i primi luoghi culturali che partecipano, ma contiamo di creare una rete di collaborazione e di scambi con altre zone sensibili dell’Isola».