Fondazione Mont’e Prama sì del consiglio comunale
di Paolo Camedda
Approvati l’atto costitutivo e lo schema dello statuto: il 1° luglio c’è la firma Nel cda due rappresentanti a testa per Ministero e Regione, uno per il Comune
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CABRAS. Con 10 voti favorevoli e 3 astenuti, il consiglio comunale ha approva l’atto costitutivo e lo schema dello Statuto della Fondazione Mont ’e Prama. Quest’ultima vedrà la luce nei prossimi giorni, al culmine di una lunga trattativa fra Comune, ministero della Cultura e Regione. Come annunciato nei giorni scorsi, il ministro Dario Franceschini sarà a Cabras nella mattinata di giovedì 1° luglio per apporre sui documenti la propria firma, assieme al presidente della Regione Christian Solinas e al sindaco lagunare, Andrea Abis.
Il traguardo. La cerimonia si terrà nella nuova sala polivalente del Museo Marongiu, che sarà inaugurata per l’occasione, ma ieri i riflettori erano puntati su altro. «In questi ultimi due anni le trattative sono state complesse – ha dichiarato il sindaco Abis –, ci sono stati anche momenti di forte tensione. Alla fine ha prevalso il rispetto delle parti e la condivisione convinta del grande progetto da parte del ministro della Cultura e del presidente della Regione».
Come sarà. Per quanto riguarda le caratteristiche che avrà la nascente Fondazione, queste ultime emergono dallo schema statutario approvato proprio dal consiglio comunale. La Fondazione avrà un presidente, il consiglio di amministrazione, il consiglio di indirizzo, il consiglio scientifico e l’organo di revisione. Il cda è l’organo esecutivo e consta di sei membri, scelti fra personalità di alto profilo: il presidente, designato dal ministero della Cultura d’intesa con il presidente della giunta regionale, due rappresentanti a testa per Ministero e Regione e uno per il Comune. Il presidente del Cda sarà anche il presidente della Fondazione e gli sono attribuiti compiti di rappresentanza legale e di promozione dell’attività. In caso di assenza è sostituito dal vice, carica che spetterà al referente del Comune. Per le deliberazioni è richiesta la maggioranza qualificata dei due terzi: in caso di parità dei voti, prevale quello espresso dal presidente.
Il consiglio di indirizzo ha funzioni legislative e consultive. Avrà sei componenti e la presidenza è riservata al sindaco di Cabras. Il consiglio scientifico, con funzione tecnico-consultiva, sarà composto da cinque rappresentanti, fra cui uno per parte scelto dai soci fondatori e uno per ciascuna università sarda. C’è infine un organo di revisione, formato da tre componenti effettivi e due supplenti, individuati nel registro dei revisori contabili – Ministero della Cultura e Regione nominano un componente effettivo e uno supplente, il ministero dell’Economia e delle finanze il terzo componente.
Non solo Mont ’e Prama. Faranno parte inizialmente del patrimonio tutelato dalla Fondazione, oltre a Mont ’e Prama, il Museo di Cabras, dove la fondazione avrà la sua sede, il sito archeologico di Tharros, l’ipogeo di San Salvatore e la Torre di San Giovanni di Sinis.
La casa delle statue. Proprio il museo ospiterà l’intero complesso statuario, una volta ultimati i lavori di ampliamento. Un punto molto importante per il sindaco: «C’è scritto nero su bianco che tutto il patrimonio sarà conservato ed esposto nel Museo Civico, e quando si parla di Museo, non si intende solo l’immobile ma l’intero territorio che sarà un museo a cielo aperto».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il traguardo. La cerimonia si terrà nella nuova sala polivalente del Museo Marongiu, che sarà inaugurata per l’occasione, ma ieri i riflettori erano puntati su altro. «In questi ultimi due anni le trattative sono state complesse – ha dichiarato il sindaco Abis –, ci sono stati anche momenti di forte tensione. Alla fine ha prevalso il rispetto delle parti e la condivisione convinta del grande progetto da parte del ministro della Cultura e del presidente della Regione».
Come sarà. Per quanto riguarda le caratteristiche che avrà la nascente Fondazione, queste ultime emergono dallo schema statutario approvato proprio dal consiglio comunale. La Fondazione avrà un presidente, il consiglio di amministrazione, il consiglio di indirizzo, il consiglio scientifico e l’organo di revisione. Il cda è l’organo esecutivo e consta di sei membri, scelti fra personalità di alto profilo: il presidente, designato dal ministero della Cultura d’intesa con il presidente della giunta regionale, due rappresentanti a testa per Ministero e Regione e uno per il Comune. Il presidente del Cda sarà anche il presidente della Fondazione e gli sono attribuiti compiti di rappresentanza legale e di promozione dell’attività. In caso di assenza è sostituito dal vice, carica che spetterà al referente del Comune. Per le deliberazioni è richiesta la maggioranza qualificata dei due terzi: in caso di parità dei voti, prevale quello espresso dal presidente.
Il consiglio di indirizzo ha funzioni legislative e consultive. Avrà sei componenti e la presidenza è riservata al sindaco di Cabras. Il consiglio scientifico, con funzione tecnico-consultiva, sarà composto da cinque rappresentanti, fra cui uno per parte scelto dai soci fondatori e uno per ciascuna università sarda. C’è infine un organo di revisione, formato da tre componenti effettivi e due supplenti, individuati nel registro dei revisori contabili – Ministero della Cultura e Regione nominano un componente effettivo e uno supplente, il ministero dell’Economia e delle finanze il terzo componente.
Non solo Mont ’e Prama. Faranno parte inizialmente del patrimonio tutelato dalla Fondazione, oltre a Mont ’e Prama, il Museo di Cabras, dove la fondazione avrà la sua sede, il sito archeologico di Tharros, l’ipogeo di San Salvatore e la Torre di San Giovanni di Sinis.
La casa delle statue. Proprio il museo ospiterà l’intero complesso statuario, una volta ultimati i lavori di ampliamento. Un punto molto importante per il sindaco: «C’è scritto nero su bianco che tutto il patrimonio sarà conservato ed esposto nel Museo Civico, e quando si parla di Museo, non si intende solo l’immobile ma l’intero territorio che sarà un museo a cielo aperto».
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