Pochi e introvabili, i biglietti della Sartiglia animano la vigilia
Prime proteste, replica il presidente della Fondazione: «Scelta oculata»
Oristano Pochi ed esauriti nel giro di alcune ore. I biglietti per assistere alla Sartiglia dalle tribune sono merce rara, ancor più quest’anno che non saranno allestiti i palchi per gli spettatori per la corsa delle pariglie di via Mazzini. Chi vuole godersi la corsa alla stella in via Duomo comodamente seduto o ha già comprato il tagliando oppure dovrà riprovare al botteghino della Fondazione Oristano in via Eleonora.
Tramite internet non è infatti più possibile acquistarli e nemmeno è possibile effettuare prenotazioni per telefono e pagarli al ritiro. L’unica strada rimasta è quella di tentare in biglietteria da lunedì 5 febbraio. Questo aspetto apre la porta a diverse perplessità e anche a qualche critica rivolta a chi gestisce tutta la parte della vendita. È la Fondazione Oristano a essere chiamata in causa, in particolare da chi non risiede in città e ha difficoltà a raggiungere Oristano. Non è un caso se le segnalazioni alla nostra redazione sono arrivate da chi vive fuori Sardegna e avrebbe voluto assistere alla manifestazione da un punto di osservazione favorevole e comodo.
Si fa notare che la vendita online di pochi biglietti e solo per qualche ora, come avvenuto lo scorso 23 gennaio, è una limitazione. Ancor di più lo è non avere altre finestre disponibili per l’acquisto su internet o per la prenotazione via telefono. A questo punto, è il ragionamento, la manifestazione che avrebbe la pretesa di assumere una valenza nazionale o addirittura internazionale, avrà in realtà un pubblico pagante fatto quasi per intero di oristanesi. A maggior ragione sarà così per il fatto che la vendita dei biglietti online a ridosso della manifestazione, con l’incognita di non trovarli, non consente di programmare con congruo anticipo il viaggio in Sardegna. A ciò si aggiunga la situazione dei trasporti per l’isola e si capisce perché in tanti abbiano criticato questa modalità.
Chiamata in causa la Fondazione Oristano replica attraverso il suo presidente Carlo Cuccu e offre un punto di vista differente che comincia con un preambolo inevitabile: «È un evento con un numero di posti limitato, per cui la vendita dei biglietti deve andare di pari passo con le esigenze organizzative. Per svariati motivi, non ultimo quello logistico, è una tipologia di manifestazione differente da un concerto o da un evento sportivo. La Sartiglia è in costante crescita, ma non va dimenticato che ciò è possibile grazie ai contributi pubblici che, peraltro, non arrivano in anticipo ma a consuntivo». Insomma, prima si anticipano i soldi, poi si vedono i rimborsi e, giusto per intendersi, quelli del 2023 sono stati erogati da pochissimo. Questo ovviamente limita le capacità di azione della Fondazione. «Se per qualsiasi motivo, all’ultimo, la Sartiglia non si svolgesse, che succederebbe? È un aspetto che dobbiamo sempre mettere nel conto – prosegue Carlo Cuccu –. Quanto accadrà quest’anno per la corsa delle pariglie, per la quale non saranno installate le tribune, chiarisce quali siano i margini ristretti di manovra che abbiamo. Capisco che la vendita online limitata a un solo giorno metta in difficoltà chi non vive a Oristano o, peggio ancora, risiede fuori Sardegna. Così facendo si agevola chi abita in città, ma è anche vero che con la vendita online una parte della possibile platea, e mi sto riferendo agli anziani, sarebbe a sua volta in difficoltà».
Sempre il presidente ricorda che la Fondazione Oristano deve anche fare i conti con il personale sottodimensionato per gestire anche la biglietteria in maniera differente e magari. Quindi la considerazione finale: «La ragione per cui la biglietteria apre con questa doppia modalità è prassi per tantissimi eventi. Si evita anche che sia predominante, per non dire integrale, l’acquisto via internet».