La Nuova Sardegna

Oristano

Il dramma

Incidente di caccia a Sedilo, ecco chi è la vittima

di Enrico Carta

	Filippo Vidili durante una Sartiglia. Il cavaliere oristanese è morto in un incidente di caccia
Filippo Vidili durante una Sartiglia. Il cavaliere oristanese è morto in un incidente di caccia

Filippo Vidili è stato colpito al ventre per errore da un componente della sua compagnia durante una battuta al cinghiale. Di Oristano, viveva a Bosa

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Sedilo È il 50enne oristanese Filippo Vidili la vittima dell’incidente di caccia avvenuto nel pomeriggio di oggi, venerdì 1° novembre, nelle campagne di Sedilo. Il cacciatore è stato colpito per errore da un compagno durante una battuta al cinghiale. Viveva a Bosa, dov’era sposato e aveva una figlia di undici anni, ma il suo legame con Oristano era inscindibile essendo uno dei cavalieri protagonisti della Sartiglia, la giostra equestre che si svolge ogni carnevale nel capoluogo. Amante dell’attività venatoria, frequentava da tempo la compagnia con cui nel pomeriggio stava perlustrando la zona di Su Padru, all’inizio di quella che comunemente viene chiamata la piana di Ottana. 

Il ritratto Cinquantuno anni da compiere il prossimo dicembre, Filippo Vidili svolgeva la professione di maniscalco da tantissimi anni, praticamente da quando era ragazzo. Aveva appreso il mestiere vivendo la quotidianità della Sartiglia di Oristano, giostra equestre del carnevale nella quale da una trentina d’anni era protagonista e dove aveva condiviso anche col padre Marco tanti momenti bellissimi in sella. Non solo, perché per un lungo periodo di tempo era stato addirittura nominato presidente dell’Associazione cavalieri Sa Sartiglia, l’organismo che rappresenta tutto il gruppo dei sartiglianti.

Proprio la passione per i cavalli l’aveva poi portato a stringere amicizie a Sedilo, paese dell’Ardia. Qui aveva conosciuto alcune delle persone con cui condivideva il suo altro grande hobby, quello per la caccia. Aveva così iniziato a frequentare una delle compagnie della località dell’Alto Oristanese, sino al tragico momento di oggi, quando quel rumore della fucilata tanto comune in altre occasioni l’ha fatto finire a terra esangue. Ha continuato a respirare per qualche istante, poi, pian piano, il suo cuore si è fermato in mezzo alle lacrime e alla disperazione di chi, davanti a lui, assisteva alla tragedia impotente, sperando che qualcosa o qualcuno potesse salvare il suo amico. Speranza vana.

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