La Nuova Sardegna

La storia

Volley, calcio e un anello al dito: Anna e Giovanni scelgono l’isola

di Fabio Fresu
Volley, calcio e un anello al dito: Anna e Giovanni scelgono l’isola<br type="_moz" />

Vivevano a Legnano, vengono arruolati da due squadre sarde e si sposano

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Sassari. Condividono già un pallone e una rete, ma il modo in cui li usano è tutt’altra storia. Lei schiaffeggia il pallone sopra la rete, lui fa di tutto per impedirgli di entrarci dentro. Lei lo scaglia con forza, lui lo trattiene. Differenze di mestiere, piccoli dettagli di due mondi diversi, che però stanno per unirsi in qualcosa di ben più grande: un anello al dito.

Ma facciamo un passo indietro. Ma andiamo per ordine. Lei si chiama Anna Aliberti, classe 1996, originaria di Boves, in provincia di Cuneo, di professione pallavolista, e gioca nel ruolo di centrale nella Capo d'Orso Palau di B1 (un ritorno per lei, dato che ci era già stata dal 2020 al 2022) dopo numerose esperienze nella terza serie nazionale, ed una anche in A2 nel 2017/18 proprio con Cuneo. Lui invece risponde al nome di Giovanni Russo (1992, Chieti), e fa il calciatore, per la precisione il portiere, nella stagione in corso nei ranghi del Tempio in Eccellenza, dopo una lunga carriera che l'ha portato a viaggiare praticamente per tutto lo stivale, da Messina a Trento, con diverse presenze anche in serie C e nella nazionale under 20.

Ora hanno deciso di sposarsi, e c'è già una data precisa: 18 luglio 2026. E qui la cosa si fa interessante. Perché è stata proprio la decisione di Anna nell'estate scorsa di tornare a giocare a Palau a convincere Giovanni a cambiare tutto e seguirla. L'anno scorso vivevano insieme a Legnano, poiché lei giocava in città e lui invece nella Trevigliese. Da buoni sportivi Anna e Giovanni si sono conosciuti in palestra, esattamente ad una partita di pallavolo in cui lei giocava, e lui aveva accompagnato un amico ad assistere alla gara della della sua compagna Martina. «E' stato un colpo di fulmine – spiega Giovanni – anche perché io ero già fidanzato». Ma, come ammette Anna «Era decisamente un bel tipo, di quelli che non passano certo inosservati».

La svolta arriva come detto in estate. Legnano dopo aver ottenuto la promozione in A2 decide di non iscriversi al campionato, così Anna fa una scelta importante, quella di tornare alla Capo d'Orso, dove, riconosce, aveva lasciato un pezzetto di cuore. Così stavolta non riesce a dire di no alla nuova chiamata della direttrice sportiva della società gallurese Antonella Frediani.

«Ce lo siamo sempre detti – racconta lei – se uno dei due riceve un'offerta interessante non ci dobbiamo sentire bloccati. Non ci devono essere rimpianti. Poi si vede insieme come risolvere il tutto. Siamo abituati a ragionare. D'altra parte sappiamo cosa vuol dire fare la vita dello sportivo. Io gioco il sabato, lui la domenica. I week end sono sempre off limits, non esistono mai svaghi. Lo sappiamo e non ci lamentiamo».

Il campionato di pallavolo inizia il 12 ottobre, proprio contro il Legnano, in palestra a Palau c'è la famiglia Aliberti al completo, ed anche Giovanni. Che decide che la distanza adesso è eccessiva. Così pochi giorni dopo trova l'accordo con il Tempio e prende l'aereo verso la Sardegna per continuare la vita insieme, nella cittadina che si affaccia sull'arcipelago di La Maddalena.

«Siamo a due passi dal mare - dicono ad una voce – meglio non ci poteva andare. In Sardegna si sta bene, il ritmo è decisamente più calmo e piacevole che vicino a Milano».

La stagione agonistica sta riservando ad entrambi delle belle soddisfazioni. La Capo d'Orso Palau è infatti in piena corsa per la qualificazione ai playoff promozione, un obiettivo che insegue anche il Tempio in Eccellenza. «Io ho vinto una coppa Italia di categoria» dice Giovanni, e Anna ammette «Quella gliela invidio un pochino». «Puoi ancora vincerla – risponde lui - non sei così vecchia».
 

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