La Nuova Sardegna

Oristano

Le pratiche

Allagamenti di agosto 2024, le domande per il risarcimento danni


	Il tratto iniziale di via Alghero durante il nubifragio
Il tratto iniziale di via Alghero durante il nubifragio

Il Comune avvia l’iter che riguarda i privati. È invece in fase conclusiva l’iter per i nubifragi del 2022

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Bosa Sono aperti i termini di presentazione delle domande per ottenere contributi a ristoro dei danni subiti dai privati negli allagamenti che si sono registrati a Bosa nell’agosto 2024. Le domande, che andranno presentate seguendo precise modalità, scadranno il 20 febbraio 2025, questa la data ultima per inoltrare in forma digitale la pratica attraverso il portale del Sipc, il Sistema informativo integrato della Protezione civile, attraverso Spid, Cie o Cns, la forma di accesso e riconoscimento indicata. La documentazione informativa e gli allegati integrativi necessari per la presentazione della domanda sono disponibili, fanno ancora sapere dall’ente locale, sullo Sportello unico dei Servizi della Regione Sardegna (Sus), nel quale sono anche descritte le fasi del procedimento. L’avviso è stato pubblicato sul sito istituzionale del comune di Bosa e riguarda l’evento per il quale a suo tempo la giunta municipale aveva dichiarato lo Stato di calamità naturale. In base alla norma regionale vigente, che regola questa materia, possono presentare domanda per la concessione di contributi i soggetti che hanno subito danni al patrimonio privato ma, precisa la nota sono «Escluse le attività economiche e produttive del comparto agricolo e zootecnico». A poco più di due anni dal disastroso novembre del 2022, quando un’intensa perturbazione colpì con violenza anche la fascia centro occidentale dell’isola, con allagamenti in area urbana e l’esondazione sulla sponda sinistra del Temo il desolante panorama a Bosa, l’iter relativo ai contributi per questa calamità è invece a quanto pare alle battute finali. Le domande di contributi per i danni subiti sono state presentate la scorsa primavera e, insieme con la Direzione regionale della Protezione civile, lo stato dell’arte registra che «è in fase di definizione la chiusura dell'iter». La precisazione è del Comune. (al.fa.)

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