Reperti abbandonati nel museo chiuso e inagibile da quattro anni
Battaglia in consiglio comunale: «I cittadini che hanno donato i cimeli, se li riportino a casa»
Suni «Reperti abbandonati da quattro anni nel degrado della casa museo “Tiu Virgiliu”», arriva l’interpellanza del gruppo consiliare di minoranza “Uniti per Suni”. «La casa museo è chiusa al pubblico, assieme a tutti i siti del sistema integrato culturale comunale, ormai dal 2021 – denunciano i consiglieri di opposizione –. Quasi tutti i monumenti sono stati perennemente infestati dall’erba, dalle sterpaglie, usati come luogo per il deposito dei rifiuti. Ma il danno maggiore lo stanno subendo sicuramente i beni contenuti all’interno della casa museo. Testimonianze della nostra memoria recente e della nostra comunità agropastorale, concessi in massima parte in comodato d’uso al Comune dai cittadini orgogliosi di vedere così tramandata la memoria storica e allo stesso tempo tutelati i ricordi familiari».
E incalzano: «In questo lungo periodo di chiusura, il Comune non ha adottato alcun intervento di tutela, né si è preoccupato di spostare la collezione museale da una struttura dichiarata inagibile. In un sopralluogo, ottenuto con non poche difficoltà, il gruppo di minoranza ha potuto appurare lo stato della struttura e delle sue collezioni. I beni, in maggior di materiale deperibile, giacciono, in pessime condizioni di conservazione, in una struttura aperta alle intemperie (chiusa con una tavola di fortuna ed una lamiera appoggiata e incatenata ad un lucchetto, dopo l’incendio della vecchia porta), quindi senza il minimo controllo e regolazione termoigrometrica, fatiscente, senza nessuna misura di sicurezza antifurto. Questa importante collezione etnografica è esposta quotidianamente all’umidità ed agli sbalzi di temperatura, attaccata dagli insetti xilofagi e dai topi che hanno più volte nidificato e che si muovono liberamente fra tessuti ricamati, lini e broccati antichi, cestini e cassapanche».
«Questo modus operandi arreca sicuramente un danno importante, materiale e morale, ai cittadini che, privandosi spesso di affetti, hanno dato, nei decenni passati, fiducia al Comune concedendo i propri cimeli al museo – dichiara il capogruppo Pier Tonio Pinna –. Consigliamo ai concittadini, che hanno concesso beni in comodato d’uso al Comune, di chiederne la restituzione finché non sarà resa agibile la struttura museale. A casa staranno sicuramente meglio».
Proprio in questi giorni, il Comune sta procedendo con la nuova procedura di affidamento del sistema integrato culturale “che, tuttavia non inserisce nel novero dei luoghi della cultura da aprire al pubblico, né il centro servizi presso il nuraghe Nuraddeo, ancora chiuso e nel degrado dal 2021, né la casa museo, dichiarata inagibile, per la quale si attende l’avvio dei lavori di ristrutturazione progettati – prosegue Pinna –. Noi puntiamo il dito, sugli anni, i troppi anni, di chiusura di quello che sarebbe potuto essere il fiore all’occhiello della cultura in Planargia, i troppi anni di privazione che ha subito il nostro paese, a causa di questa amministrazione, di una biblioteca dove studiare, di un museo dove tutelare la propria memoria, di un parco archeologico dove scoprire le proprie radici più lontane».
E conclude: «Non capiamo il perché di questo atteggiamento: anche dopo l’annullamento della vecchia gara si poteva subito procedere con un nuovo affidamento. Invece nulla: questa amministrazione ha preferito lasciare il paese senza una parte dei suoi pilastri culturali fino alla fine del mandato».