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Oristano

Politica

Guerre sotterranee e assenze in Consiglio, così la giunta traballa ancora

di Enrico Carta

	Oristano, il gruppo consiliare di Forza Italia
Oristano, il gruppo consiliare di Forza Italia

Il sindaco pronto a convocare il vertice di maggioranza per provare a salvare l’esecutivo

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Oristano Si dice che tre indizi facciano una prova, ma nel caso del consiglio comunale questa sarebbe ormai schiacciante perché ancora una volta, ben più che la terza, Forza Italia non è in aula con quattro consiglieri su cinque al momento della votazione e lascia il sindaco senza numeri. Il copione dell’ultima seduta è identico a quello di tante altre e sinceramente non crea nemmeno più suspense perché il copione si ripete da diversi mesi. Davide Tatti, Gianfranco Licheri, Paolo Angioi e Valeria Carta si alzano e allora inizia la conta affannosa per capire se il numero legale sia garantito oppure se bisogna sospendere la seduta.

Finora Massimiliano Sanna non ha tenuto conto di questo aspetto, rinviando alle calende greche sia il vertice di maggioranza – parrebbe che sia intenzionato a convocarlo per lunedì prossimo – che il riequilibrio dei numeri in giunta, che gli garantirebbe di portare la barca fuori dalle secche di una crisi infinita e di una consiliatura che si sta avvitando su sé stessa per lo meno dall’estate 2023, per non dire addirittura dal suo primo giorno nel luglio 2022.

Il sindaco ormai corre, praticamente da solo, visto che i contatti col suo partito sono limitati alle partecipazioni a qualche assemblea dei Riformatori. In più, in questo teatrino si inserisce anche una gara, per non dire lotta, a chi primeggia tra Forza Italia e Fratelli d’Italia – si legga tra i parlamentari Pietro Pittalis e Francesco Mura – che forse hanno iniziato a giocarsi la partita che porta alla scelta del candidato delle prossime elezioni comunali. Per la verità manca parecchio, visto che si terranno nel 2027, ma a questo punto la scadenza naturale inizia a non essere più così certa e, anche tra gli scettici, si fa strada l’ipotesi che sia il caso di staccare la spina.

A risolvere tutto ci dovrebbe pensare proprio il primo cittadino che sa di poter andare avanti solo attraverso lo stratagemma della seduta del Consiglio in seconda convocazione, azione che gli consentirebbe di non avere problemi col numero legale perché sarebbe sufficiente una presenza molto inferiore di consiglieri. Una mossa del genere darebbe ossigeno alla giunta e alla stessa traballante maggioranza, ma sarebbe un tirare a campare che squalificherebbe l’azione politica di qualsiasi partito che stesse al gioco, oltre che dello stesso sindaco. Quest’ultimo ha incontrato il segretario provinciale di Forza Italia, Giovanni Mascia. Fresco di nomina, si trova subito nel bel mezzo di una bagarre, ma ha dato rassicurazioni sul fatto che le cose si potrebbero sistemare senza troppi scossoni e che Forza Italia non vuol far finire gambe all’aria la maggioranza.

Però qualcosa deve pur accadere perché, tornando al discorso degli equilibri, cinque consiglieri a fronte di un solo assessore, evidenziano quello sbilanciamento che si chiede di sanare in qualche modo. È sempre a questo punto che riemerge il patto di inizio mandato, quando i partiti si divisero gli incarichi. Sembra un monolite, ma in qualche parte è stato scalfito perché, ad esempio, l’Udc è passato da due pezzi a tre, mentre Fratelli d’Italia oggi di pezzi ne conta due, uno in meno dell’inizio per un accordo siglato tra i due partiti. E poi in maggioranza, cancellato Sardegna 20Venti, c’è un nuovo soggetto, Oristano al centro, composto dagli stessi due consiglieri e che esprime un assessore, Ivano Cuccu. Qualcuno in maggioranza inizia a chiedersi se il patto del 2022 riguardi anche una formazione politica nuova, sebbene composta dalle stesse facce dell’esordio, oppure se questa ne sia esclusa e possa essere quindi sacrificata per garantire a Forza Italia quell’assessorato in più che farebbe passare la gastrite agli azzurri e al sindaco di avere i numeri sufficienti per andare avanti sino alla fine col vento in poppa. Semplice a dirsi, meno a farsi perché tra Massimiliano Sanna e Ivano Cuccu il legame è solidissimo. Insomma, come nel giorno della marmotta del famoso film, si ricomincia da capo, ma si è sempre al solito punto. Un punto morto.

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