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Ania, l'inflazione pesa, ma le assicurazioni reggono

Ania, l'inflazione pesa, ma le assicurazioni reggono

Farina, salgono i costi dei sinistri, non ancora le polizze

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Il 2022 è un "anno difficile" anche per le assicurazioni. Pesano il rallentamento economico e il contesto di alta inflazione che ha portato a un aumento del costo dei sinistri. I premi non sono ancora rincarati "ma è probabile che, nel tempo, qualche rialzo nei prezzi delle tariffe ci potrà essere". È questa la previsione della presidente dell'Ania, l'Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, Maria Bianca Farina, all'apertura della seconda edizione dell'Insurance Summit. I dati presentati al summit da Ania mostrano un settore che, dall'inizio dell'anno, ha visto un calo dei titoli in borsa dell’8,7%. C'è quindi un ridimensionamento, ma con una riduzione inferiore a quella media del listino. In particolare le difficoltà riguardano il ramo vita, che è più esposto all'andamento del reddito delle famiglie e per il quale la flessione raggiunge il 12%. Ma complessivamente, Farina vede un settore che "sta mostrando la sua capacità di affrontare e gestire congiunture economiche e finanziarie estremamente complesse" e invita a un "ottimismo lucido, razionale, non fideistico". Anche il direttore generale della Banca d'Italia e presidente di Ivass, l'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, Luigi Federico Signorini, nel suo intervento sottolinea che l'aumento dei tassi e l'inflazione hanno portato la redditività sotto lo zero nel mercato vita. Ma complessivamente, secondo Signorini, l'impatto delle turbolenze di mercato sul livello di patrimonializzazione delle assicurazioni italiane "è rimasto modesto fino ad ora". Le prospettive economiche restano complesse e il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, dichiara che "non possiamo più escludere una recessione". Il commissario sottolinea poi che per far fronte alle difficoltà "disponiamo di uno strumento valido che può dare fiducia, cioè il Next generation EU, perciò è fondamentale portare avanti i Pnrr soprattutto per i Paesi con debito alto". In questo contesto, il sistema assicurativo può affiancare le iniziative e le risorse pubbliche in campo, a iniziare da quelle del Pnrr, secondo la presidente dell'Ania Farina, che invoca un patto pubblico-privato sugli investimenti. Dal Tesoro, una prima risposta arriva dal direttore generale, Andrea Rivera, che riconosce che "il settore assicurativo sarà chiamato a svolgere un ruolo molto importante, a fornire protezione dai rischio e investire nella transizione digitale e sostenibile". E anche il nuovo presidente di Febaf, Fabio Cerchiai, alla sua prima ufficia dopo la nomina, parla della necessità di una "costruttiva alleanza con tutte le forze politiche, economiche e sociali per supportare responsabilmente le iniziative necessarie a superare le molte criticità esistenti, anche dal punto di vista demografico ed ambientale”. Sulla stessa linea, la direttrice generale di Confindustria, Francesca Mariotti, indica nelle imprese assicuratrici "gli investitori più pazienti, di lungo termine, quelli che più di altri hanno la capacità di accompagnare evoluzioni che necessitano di grandi investimenti" come i cambiamenti climatici, la svolta digitale e la crisi demografica. Le assicurazioni si dicono pronte a questo ruolo crescente da giocare anche nella transizione ecologica, aiutando – sia come investitore istituzionale sia come gestore del rischio – imprese e famiglie di fronte all’incertezza sul presente e alle grandi trasformazioni in corso. "Dobbiamo far capire - spiega Farina - che nella protezione assicurativa c'è grande valore e, più ci si sente fragili, paradossalmente, più si ha bisogno di protezione".

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