La Nuova Sardegna

Is Arenas, l’area Sic dilatata per evitare la sanzione dell’Ue

di Enrico Carta
Is Arenas, l’area Sic dilatata per evitare la sanzione dell’Ue

La Regione diede l’ok al cemento nella pineta di Narbolia consentendo di sforare i limiti per arginare le speculazioni

23 aprile 2012
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NARBOLIA. I confini, si sa, sono effimeri. Quelli del Sito di importanza comunitaria di Is Arenas si sono dilatati nel giro di una seduta di giunta e dopo attente analisi. Meglio far espandere l’area, quasi triplicarla, piuttosto che pagare la sanzione all’Unione Europea che aveva sollevato il cartellino rosso contro la Sardegna per aver consentito alla costruzione dell’albergo all’interno della pineta nel bel mezzo del Sito di interesse comunitario.

Nell’area, su cui gravano severissimi vincoli ambientali, le colate di cemento erano state di parecchio superiori al consentito e così, puntuale come una cambiale, sarebbe scattata la sanzione pesantissima (circa nove milioni) dell’Unione Europea se la Regione non fosse corsa ai ripari.

Serviva ingrandire l’area ed è stato fatto, anche se questo rischia di scatenare una guerra di campanile e porterà a un certissimo ricorso al Tar da parte di chi in questa vicenda ha conosciuto solo vincoli e nessun beneficio. Il Comune di San Vero Milis infatti pagherà dazio, cedendo una parte importante dei territori che si affacciano sul mare o che sono immediatamente a ridosso della costa e una porzione ancora più grande proprio in mare, fatto che rischia di creare problemi a varie attività produttive e turistiche. Ma di certo non si poteva pagare un dazio così pesante e allora l’assessorato all’Ambiente ha provveduto a modificare i confini del Sito di importanza comunitaria che abbraccia territori dei Comuni di Narbolia, San Vero Milis e Cuglieri e che comprendeva già da prima tutta l’area della pineta, sempre al centro della battaglia tra ambientalisti e sostenitori delle iniziative edilizie. Le misure iniziali erano di 1.289 ettari totali. Troppo pochi, tanto che i tecnici dell’assessorato all’Ambiente hanno stabilito che ne servissero altri 2.776, di cui 343 sulla superficie terrestre e 2.433 sul mare. Si arriva così al nuovo limite di 4.065 ettari che eviterà la sanzione dell’Unione Europea, garantirà «un’efficienza superiore dal punto di vista delle funzioni di tutela e conservazione dell’habitat e delle specie di importanza comunitaria», ma non risparmierà certo le polemiche e la coda giudiziaria.

Sin dal momento in cui erano stati presentati i nuovi confini provvisori, il Comune di San Vero, guidato dal sindaco Adelia Murru, aveva manifestato il proprio disappunto e affidato all’avvocato Luca Casula l’incarico di studiare quali margini ci fossero per un ricorso al Tar.

Ora che tutto è definitivo, il ricorso è cosa praticamente fatta. San Vero ritiene infatti di essere stata penalizzata dalla scelta della Regione. L’estensione dei confini avrà pesanti ricadute proprio sul territorio sanverese che dovrà rispettare vincoli severissimi, ma che non ha avuto alcun beneficio dalla costruzione dell’albergo e dalle nuove costruzioni che ricadono per gran parte sul territorio di Narbolia e, in una percentuale più bassa, in quello di Cuglieri. Insomma, San Vero non vuol pagare per riparare i danni commessi dai vicini e restare a mani vuote.

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