La Nuova Sardegna

Casteddu Ezzu: battaglie amanti , potere nel Montiferru

di Francesco Bellu
Casteddu Ezzu: battaglie amanti , potere nel Montiferru

CUGLIERI. Tutta colpa degli Arborea che sconfinavano e ne combinavano di tutti i colori. A farne le spese erano i villaggi vicini del Giudicato di Torres che venivano saccheggiati. Così alla fine...

11 settembre 2012
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CUGLIERI. Tutta colpa degli Arborea che sconfinavano e ne combinavano di tutti i colori. A farne le spese erano i villaggi vicini del Giudicato di Torres che venivano saccheggiati. Così alla fine Ittocorre, fratello di Barisone II di Torres decise di costruire sui costoni del Montiferru una fortezza sia per bloccare una volta per tutta gli sconfinamenti, sia controllare le mire degli Arborea. Nel XIII secolo, con la dissoluzione del Giudicato di Torres, il castello insieme ai territori limitrofi fu annesso al Giudicato d'Arborea, grazie a Mariano II, ma a partire dal XV secolo cadde in mano della famiglia Zatrillas che lo mantenne fino al 1670, anno in cui fu definitivamente abbandonato.

Due anni prima, nel 1668 donna Francesca Zatrillas, moglie di Agostino Castelvì e marchesa di Laconi, aveva qui trovato rifugio per sfuggire alle accuse di aver ucciso il proprio marito ed aver complottato e trucidato il viceré, Don Emanuele, marchese di Camarassa mentre rientrava da una festa. Una vicenda a tinte fosche, quasi da soap opera noir, che vede al centro questa giovane donna (Francesca Zatrillas ha 23 anni) come una sorta di “femme fatale”, il suo amante, Silvestro di Aymerich, accusato anche lui di aver ucciso il viceré, e i contrasti tra la nobiltà sarda e la corona spagnola che sfociarono in un complotto. Condannati in contumacia riuscirono a fuggire verso la Francia.

La marchesa finì i suoi giorni a Nizza, mentre il suo amante, fatto tornare con l'inganno in Sardegna, venne ucciso insieme agli altri congiurati: la sua testa fu svuotata, riempita di sale e fatta viaggiare come monito in tutta l'Isola.

Proprio in seguito a queste vicende il castello fu abbandonato. Della rocca oggi rimangono i resti delle torri, i paramenti murari e vani sotterranei che, probabilmente avevano la funzione di cisterne. I suoi ruderi si raggiungono percorrendo la strada che da Cuglieri va verso Macomer, ben visibili sulla collina in roccia basaltica.

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