l’addio a emanuele sanna
CAGLIARI. Massimo D’Alema si è «commosso» quando ha appreso della morte di Emanuele Sanna, il dirigente del Pd sardo scomparso lunedì a 69 anni dopo tre giorni di coma per emorragia cerebrale . L’ex...
CAGLIARI. Massimo D’Alema si è «commosso» quando ha appreso della morte di Emanuele Sanna, il dirigente del Pd sardo scomparso lunedì a 69 anni dopo tre giorni di coma per emorragia cerebrale . L’ex premier e ora presidente del Copasir ha dichiarato ieri alla Nuova: «Ci ha uniti una lunga militanza e la nostra vicinanza si è confermata ultimamente in occasione del rapimento di Rossella Urru». E ricordando diversi incontri con lui a Roma, ha rivelato: «Emanuele è stato vicino alla famiglia e si è impegnato per la liberazione di Rossella, con rigore e intelligenza, senza mai apparire».
Subito dopo il sequestro Emanuele Sanna si era subito rivolto al presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica per sensibilizzarlo e chiedergli aiuto. E lo aveva fatto incontrare con i familiari, in particolare il padre e il fratello, della cooperante di Samugheo. Incontri che, per compostezza e umanità, avevano colpito anche lo staff di D’Alema.
Emanuele Sanna era rimasto in costante collegamento con il presidente del Copasir, ma sempre nella massima riservatezza, anche dopo la liberazione. Ora che egli non c’è più è D’Alema a rendergliene omaggio per esaltarne le sue «doti di serietà e saggezza».
«L’improvvisa scomparsa di Emanuele – ha detto Massimo D’Alema – mi ha profondamente colpito e rattristato, mi è davvero dispiaciuto molto. Ci conoscevamo da lungo tempo, il nostro era un rapporto di grande stima».
A unire D’Alema e Sanna era, ha detto l’ex premier, «la concezione della politica vissuta con impegno e dedizione» In poche parole con passione. «Sì – ha aggiunto Massimo D’Alema – ma una passione che ha poco a che vedere con il personalismo e la politica spettacolo di questi anni». In sostanza Emanuele Sanna ha vissuto nel solcodi «una tradizione che viene da lontano, la tradizione del Pci che i sardi – ha aggiunto il leader nazionale – conoscono bene perché era impersonata da Enrico Berlinguer».
Emanuele Sanna era un berlingueriano doc, dirigente della Fondazione Berlinguer e in Sardegna tra i promotori dei più importanti dibattiti sul segretario del Pci scomparso a Padova nel 1984.
«Con Emanuele siamo sempre rimasti in contatto», ha concluso D’Alema. Che non ha voluto aggiungere altro sugli incontri per la liberazione di Rossella, se non dire che è stata l’occasione anche per rinsaldare il rapporto con il dirigente sardo e rafforzare i sentimenti di stima.
La notizia alla Camera. Ieri pomeriggio nell’aula di Montecitorio la notizia della morte di Emanuele Sanna (deputato nella quindicesima legislatura, dal 2006 al 2008) è stata data dal vice presidente Maurizio Lupi.
Il saluto nel “suo” ospedale. Ieri dalle 10 alle 20 la Camera ardente è stata allestita al secondo piano dell’ospedale Brotzu di Cagliari, aperto nel 1982 dal pediatra Emanuele Sanna, allora giovane assessore alla Sanità, con un “blitz” che pose fine a resistenze che sembravano insuperabili. A salutare l’ex presidented del Consiglio regionale e il dirigente di Pci-Pdds-Ds-Pd si sono recati politici di ogni colore politico («la scomparsa di un uomo del dialogo e dell’impegno per gli ultimi è una perdita per tutti», hanno detto anche i rappresentanti del centrodestra), medici, infermieri, militanti e semplici cittadini. Clima di grande commozione anche per la scelta significativa di donare gli organi.
Il “grazie” di Palomba. Il segretario dell’Idv, presidente della Regione dal 1994 al 1999, ha ricordato «il ruolo di Emanuele Sanna in difesa della legalità dagli attacchi del trasversale “partito dello sfascio” che voleva sovvertire il dato elettorale». Emanuele, ha detto Federico Palomba, «si è schierato con coraggio e coerenza anche contro settori del partito».
Domani i funerali. Sarà l’arcivescovo Arrigo Miglio a celebrare alle 16 il rito religioso nella basilica di Bonaria. I rapporti del dirigente di sinistra, cristiano non praticante, riguardavano soprattutto le questioni sociali, tema su cui Miglio ha riacceso l’attenzione.
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