«Ho studiato per tornare nell’isola ma poi non mi hanno richiamato»
Carlo Ciocca, 29 anni, ha partecipato al bando regionale Master and back. «Dal 2022 nessuna proposta dall’Aspal, ma così il programma non ha senso»
Sassari Si chiama “Master and back”, ma a quanto pare dovrebbe chiamarsi “Master and go away”. Studiate, specializzatevi, e fate la vostra fortuna fuori dalla Sardegna. Da alcuni anni la Regione, attraverso l’assessorato al Lavoro, offre un bando per i laureati che intendono affrontare un percorso di alta formazione post-lauream oltremare. La Regione sostiene le spese necessarie e, una volta terminati gli studi, i giovani tornano nell’isola e vengono introdotti nel mondo del lavoro. Niente più fuga di cervelli ma valorizzazione delle risorse sarde. O almeno così dovrebbe essere.
«E il back?»
«Sono molto grato per l’opportunità ricevuta – a raccontare è Carlo Ciocca, 29 anni, olbiese –. Ho frequentato il master in European private law all’università di Amsterdam dal settembre 2021 all’agosto 2022. Ma a distanza di tre anni il cosiddetto “Back” è rimasto lettera morta». Tornato a casa iper specializzato, Carlo si è attaccato al telefono ma dagli uffici del Lavoro non ha risposto nessuno. L’Aspal avrebbe dovuto fare da ponte tra il giovane laureato e le imprese sarde più compatibili, invece Ciocca è stato rimbalzato al portale online invano. Come extrema ratio, l’olbiese, nel frattempo diventato avvocato a tutti gli effetti, ha scritto una lettera all’assessora regionale Desirè Manca, a gennaio. «Ma non ho avuto risposta».
La sua storia
Non c’è polemica, «anche perché nel frattempo ho intrapreso altre strade», però a quattro anni di distanza resta l’amaro in bocca: «Perché credo nelle potenzialità del “Master and back”, che aiuta i giovani trasformando la loro esperienza e il know-how appreso in un valore aggiunto per la Sardegna stessa e il suo tessuto economico. Ed è un gran peccato se proprio la fase del “back” non funziona». Carlo è stato ammesso alla borsa di studio “Master and back 2020” ed è volato nei Paesi Bassi, ad Amsterdam, portando avanti un master in diritto privato. Al ritorno come da programma ha contattato l’agenzia regionale per il lavoro «dove mi hanno risposto che non c’erano offerte e di rimanere aggiornato sul sito». Gli dicono così nel 2022, nel 2023 e nel dicembre 2024.
Carlo, che ha conseguito l’abilitazione come avvocato, nel frattempo ha ottenuto ulteriori borse di studio nei settori del diritto europeo, internazionale e agroalimentare. Ora è tornato a Bologna, la città dove si è laureato e dove tutt’ora passa parte della sua vita. Fino a qualche giorno fa, però, Ciocca era a Bruxelles per collaborare con la Commissione europea. Ma il tarlo del “Master and back” lo ha raggiunto sin lì, tanto da indurlo a contattare persino la rappresentanza della Sardegna in Belgio affinché potesse intercedere, ma niente da fare.
La lettera
Anche se all’epoca del bando 2020 non era in carica, è all’attuale assessora regionale al Lavoro che è stata indirizzata la lettera scritta da Carlo il 18 gennaio. L’assessorato ha comunicato la presa in carico della richiesta di aggiornamenti del giovane il 30 gennaio. Ma da allora, la casella in entrata dell’avvocato olbiese è rimasta vuota.
Investimento
Il programma di alta formazione nel frattempo continua, continuano ad arrivare decine e decine di richieste – gran parte hanno già ottenuto l’ammissione – e si continuerà fino a esaurimento risorse al 30 aprile 2025. Per la Regione, su spinta dell’Unione europea, è un investimento importante – l’impegno dell’assessorato sarebbe di 4 milioni di euro per il biennio 2024-2026 nei confronti dell’Aspal. Tutto per creare una prospettiva e arrestare la fuga di cervelli, per permettere a profili altamente formati di trovare lavoro in Sardegna, in teoria.