La Nuova Sardegna

La protesta: tagli ai fondi per l’assistenza

La protesta: tagli ai fondi per l’assistenza

CAGLIARI. Allarme disabili su due fronti. Da una parte ad alzare la voce è Forza Italia, con un mozione presentata in Consiglio regionale sui tagli e sulla mancanza di fondi nella gestione dei piani...

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CAGLIARI. Allarme disabili su due fronti. Da una parte ad alzare la voce è Forza Italia, con un mozione presentata in Consiglio regionale sui tagli e sulla mancanza di fondi nella gestione dei piani personalizzati di assistenza. Dall’altra a protestare è Salvatore Usala, malato di Sla e leader del Comitato 16 novembre, che ha deciso di non magiare più (e dal 3 agosto farà anche lo sciopero della sete) se la Regione non manterrà gli impegni di due mesi fa sull’assistenza domiciliare. «La giunta Pigliaru – è la denuncia di Forza Italia – non solo ha classificato il grado di disabilità grave, ma lo ha legato a doppio filo anche con i redditi delle famiglie in cui vivono i disabili». Due scelte incomprensibili, secondo il capogruppo Pietro Pittalis, che hanno avuto solo l’effetto di rendere impossibile (il taglio è dai 300 ai 500 euro all’anno su un assegno di 3.500 euro) l’assistenza a 2.800 bambini disabili che vivono in 28mila famiglie. Poi secondo i calcoli del vicecapogruppo Marco Tedde all'appello mancherebbero 4,7 milioni del fondo per la non autosufficienza «e se non fosse per le economie del primo semestre, intorno ai 6 milioni, il conto sarebbe ben più salato, con un buco di finale di 11 milioni». Per il consigliere regionale Ignazio Locci, «perfino in un campo delicato come quello della disabilità, la Giunta è arrivata a fare un'operazione assurda con assistiti di serie A e altri penalizzati».

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