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il presidente del tribunale

Va in pensione il giudice Sette: «Processi veloci? Impossibile»

Va in pensione il giudice Sette: «Processi veloci? Impossibile»

CAGLIARI. Va in pensione un altro pezzo da novanta della magistratura sarda: è Francesco Sette, alle spalle quasi mezzo secolo di lavoro nelle aule giudiziarie, dal 2012 presidente del tribunale di...

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CAGLIARI. Va in pensione un altro pezzo da novanta della magistratura sarda: è Francesco Sette, alle spalle quasi mezzo secolo di lavoro nelle aule giudiziarie, dal 2012 presidente del tribunale di Cagliari. Pretore, gip, presidente di sezione e giudice di Corte d’Assise, dirigente della sezione di sorveglianza, Sette ha lavorato nella sua lunga carriera a grandi processi come quello della Superanonima sequestri di Luciano Gregoriani ai primi anni Ottanta, quando affiancò il presidente Mauro Floris, e del ripascimento del Poetto a Cagliari, guadagnandosi la fama di giudice rigoroso e corretto, serissimo nella sua attività di magistrato ma dotato di grande senso dell’ironia.

Ieri Sette ha salutato colleghi, avvocati e personale delle cancellerie con un rinfresco nell’aula del tribunale civile: «Mi sono impegnato sempre per cercare di rendere ai cittadini una giustizia migliore - ha detto Sette, come sempre a voce bassa e con un linguaggio sobrio - ma da quando ho assunto incarichi organizzativi mi sono reso conto che coi mezzi attuali è una missione impossibile. Non si fanno concorsi da vent’anni, i vuoti nell’organico sono enormi e continuano ad allargarsi. La conseguenza è sotto gli occhi di tutti, la lentezza dei processi, una lentezza che in queste condizioni non ha alcun rimedio. Ora che vado via io - ha aggiunto Sette - il tribunale avrà ancora un giudice in meno e davvero non so come farà il mio successore, perchè la situazione è molto difficile». Auguri e apprezzamenti sono arrivati dai colleghi Mauro Grandesso e Mauro Mura, e anche dall’Ordine degli avvocati, rappresentato dalla presidente Rita Dedola. Tutti hanno sottolineato le qualità manifestate da Sette nell’arco della sua vita di magistrato: grande equilibrio e massima attenzione allo spirito e al contenuto della legge.

Circolano molti nomi per la successione, fra cui quello di Grandesso, che oggi coordina l’ufficio dei gip. (m.l)

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