In un libro le “colpe” della malaria
La ricostruzione storica dell’infezione all’origine della microcitemia
CAGLIARI. Dietro la talassemia c’è la malaria che ha afflitto la Sardegna fino agli anni quaranta e dietro la malaria c’è una storia millenaria che un medico urologo romano, Maurizio Feo, ha voluto raccontare in un libro frutto di un’attenta e scrupolosa ricerca. S’intitola «Malaria di Sardegna e d’Italia, come ebbe origine e come fu vinta». In duecento pagine fitte di dati e di riferimenti storici, grafici, tabelle e immagini anche d’epoca, introdotti da una copertina disegnata da un artista di Orosei, l’autore racconta una storia in gran parte dimenticata, ignorata dai giovani, che ha segnato la vita dei sardi e la loro salute. Una storia che viene esaminata da un punto di vista antropologico, sociale, archeologico, medico, genetico e letterario senza tralasciare informazioni curiose che riguardano lo scienziato sardo Giuseppe Brotzu e rimarcando come nessun tributo di riconoscenza sia andato ad Alberto Misiroli, il medico di Cervia che organizzò la campagna contro la zanzara anofele. Tra l’altro Feo osserva come il premio Nobel non fu assegnato a chi sintetizzò il Ddt, l’insetticida che sterminò le zanzare, ma a chi ne scoprì l’utilità.