Turismo delle esperienze, vado in Sardegna a imparare come si fa il pane degli sposi
Il colosso Airbnb lancia il settore Experience e nell'isola da Sorso a Paulilatino rispondono giovani imprenditori con una ricca tradizione alle spalle
ORISTANO. La Sardegna è una terra da vivere 365 giorni l'anno, alla scoperta dei mille saperi e sapori delle persone che abitano i suoi paesini. Dove anche un'attività agricola nell'entroterra può diventare un'esperienza turistica unica, grazie allo spirito di giovani imprenditori. Come Mario, vignaiolo del XXI secolo, quinta generazione di famiglia tra i filari, che ora punta ai mercati internazionali. A Sorso è tra i primi host delle Experience di Airbnb, nuovo settore che il colosso dell'ospitalità lancia in tutta Italia, dedicato alle attività da condividere turista-persone del luogo.
Un'occasione per viaggiare in modo diverso, alla scoperta di città, borghi, campagne scegliendo tra oltre 1500 proposte di natura, sport, arte, intrattenimento, artigianato o cibo (vero »must« del Made in Italy, con il 57% delle prenotazioni legate all'enogastronomia). "Ho iniziato a lavorare a tempo pieno nell'azienda di famiglia nel 2015, dopo la laurea - racconta Mario all'Ansa, barba lunga da hipster, forbici e smartphone sempre connesso in mano - Ho scelto di lavorare qui, nonostante tutte le difficoltà - dice - perché pensavo che questa terra meritasse di essere raccontata sotto un altro punto di vista, più giovane, aperto al futuro e con uno sbocco economico diverso".
"La prima svolta, passare dalla sola coltivazione dell'uva all'imbottigliamento. Mio padre Leonardo a 60 anni, forse, avrebbe volentieri evitato una nuova sfida" sorride. Ma il risultato non si è fatto attendere: 20 mila bottiglie l'anno prodotte fra Vermentino e Cannonau, di cui vanno pazzi fino in Inghilterra. Secondo passo verso l'innovazione, le Experience di Airbnb, "per portare qui i turisti a vedere di persona cosa vuol dire coltivare l'uva e far nascere il nostro vino". E se scoprire questo angolo di Italia fino a ieri, forse, non era così facile, oggi basta un click da smartphone e tablet per prenotare un'Experience Airbnb all'azienda 1Sorso di Mario.
Oppure si può puntare verso Paulilatino, piccolissimo paesino nelle campagne di Oristano dove ancora sono vivissime tradizioni secolari uniche al mondo. "Fino a un anno fa lavoravo come hostess di volo - racconta qui Chiara - Ho deciso di cambiare vita e tornare nella mia terra, cui sono legatissima. Volevo a tutti i costi trovare un modo per riuscirci".
Grazie ad Airbnb è diventata prima host di case. Ora con le Experience è riuscita in un piccolo sogno: condividere il mondo in cui è cresciuta. Lo fa nella fattoria fondata dal nonno e guidata da zio Giuseppe dove si allevano le vacche Brune-sarde e nel piccolo caseificio di famiglia. "Credo sia importante per i miei ospiti conoscere il territorio e vedere che la Sardegna non è solamente il mare", dice. Con lei si andrà prima al pascolo e poi a lavorare (e assaggiare) le due specialità della casa: il Casizolu del Montiferru, formaggio diventato Presidio Slow Food, e Sa Fresa. "Ho proposto io l'Experience - sorride - perché mio zio ha 70 anni e si è comprato pochi mesi fa il suo primo smartphone: figuriamoci se sarebbe stato in grado di creare un'esperienza da solo!". Ma con Chiara la Sardegna si scopre anche con le mani "in pasta", all'ombra di un albero di fico, con un'altra Experience dedicata alle ricette di casa. "In particolare, ai miei ospiti insegno il pane degli sposi. Un pane tradizionale decorato, che si prepara per augurare felicità e prosperità. Io ho imparato a farlo da bambina dalla zia di mia mamma, che adesso ha 92 anni", racconta mentre sotto le sue mani l'impasto si trasforma in uccellini, fiori, foglie. Un nuovo modo di produrre economia. Ma non solo: "Per me il pane è un alimento magico - conclude - E davvero vorrei che anche chi non è di qui sperimentasse la sua magia".