La Nuova Sardegna

Dispersione scolastica: Sardegna ancora maglia nera

Dispersione scolastica: Sardegna ancora maglia nera

Il 23 per cento dei giovani tra i 18 e i 24 anni non ha un diploma: in Italia la media è del 14,5 per cento

23 aprile 2020
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SASSARI. Anno dopo anno e statistica dopo statistica, la Sardegna è sempre lì: prima in classifica a detenere un titolo per nulla nobile e che getta un’ombra preoccupante per il futuro. Maglia nera sulla dispersione scolastica, ancora una volta: il 23% dei ragazzi sardi di età compresa tra 18 e 24 anni non ha un diploma ma è in possesso soltanto della licenza media. Significa che hanno abbandonato gli studi a 14 anni o li hanno interrotti durante le scuole superiori.

La Sardegna è distanziata di 9 punti e mezzo dalla media nazionale attestata sulla percentuale di 14,5%. A snocciolare i numeri preoccupanti è la Fondazione Open Polis sempre molto attenta e puntuale nel fotografare la situazione giovanile dal punto di vista dell’istruzione. Il report evidenzia che gli abbandoni scolastici sono in aumento, soprattutto nelle regioni del sud e nelle isole. Con la Sardegna che appunto svetta tra le regioni, la siciliana Catania tra le province e oltre il 20% di addii in Sardegna, Sicilia e Calabria. Nell’ordine la Sardegna registra la quota più elevata (23%), seguita da Sicilia (22%) e Calabria (20%).

Tra la regioni del nord invece, solo la Valle d'Aosta supera la media nazionale del 14,5%. Le province dove gli abbandoni sono più frequenti registrano quasi sempre tassi di occupazione giovanile inferiori. Tra queste spiccano modo le città metropolitane di Catania, Napoli e Palermo, tutte con oltre il 20% di abbandoni e meno del 10% di giovani occupati. Anche la Sardegna non è da meno, con il 15,1% di occupati nella fascia d’età in questione. La spiegazione è questa; più è basso il titolo di studio più, soprattutto in alcune realtà del nostro Paese, è complicato trovare un lavoro.

Alcune province però rappresentano delle eccezioni. Arezzo ad esempio, ha uno dei tassi di abbandono più elevati (22%), ma anche una delle quote più alte di giovani occupati (25,9%). Viceversa un'altra provincia toscana, Pistoia, ha pochi abbandoni (7,1%), ma anche un basso tasso di occupazione giovanile (11,3%). Complessivamente, anche dai dati provinciali sono i territori del sud ad emergere come i più svantaggiati. La città metropolitana di Catania è seconda in Italia per abbandoni (25,2%) e tra le ultime per tasso di occupazione giovanile fermo appena al 9,7%. (si. sa.)
 

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