La Nuova Sardegna

Fase 3: chi arriva a Olbia ha l'autocertificazione, «Ma nessuno controlla»

Paolo Ardovino
Fase 3: chi arriva a Olbia ha l'autocertificazione, «Ma nessuno controlla»

I passeggeri giunti all’aeroporto hanno compilato moduli e scaricato app «Non ci è stato chiesto di esibire il questionario né alla partenza né all’arrivo»

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OLBIA. Le linee guida sono state seguite alla lettera da chi è arrivato. Compilazioni on-line, moduli stampati per chi voleva stare tranquillo nel caso di connessione lenta, l’app “Sardegna sicura” all’esordio ma già presente nella home del cellulare dei più tecnologici. Tutto secondo le regole, con notifica di conferma e Qr code da mostrare per poter viaggiare. Ma negli aeroporti, tanto all’imbarco quanto all’arrivo, non è servito a niente. Misurazione della febbre con termoscanner, solita procedura del check-in, poi zero controlli sulle autocertificazioni. È quello che raccontano i passeggeri del volo Milano Malpensa-Olbia Costa Smeralda atterrati ieri pomeriggio, attorno alle 17.15. «Ho compilato il modulo online dal sito della regione – dice per esempio Massimiliano Leli, uno dei primi a mettere la testa fuori dalle porte scorrevoli della zona “arrivi” dell’aeroporto olbiese –, tutta la procedura di compilazione è stata un po' lunga. Alla fine però non mi hanno chiesto di mostrare nulla né all’imbarco né ora». La cadenza è milanese ma precisa: «Sto andando alla casa che ho alla Maddalena».

La procedura è divisa a tappe, come spiegato sul sito stesso della Sardegna: registrati al sito della regione, arriva l’id di conferma e un link che porta alla scheda sullo stato di salute. Compilata, si riceve un codice Qr che andrebbe mostrato negli aeroporti. Andrebbe: condizionale. «Abbiamo compilato il modulo e io ho scaricato pure l’app – spiega Gisella insieme al marito Dario, di Monza –. Effettivamente però, oltre alla misurazione della febbre, non ci hanno chiesto nulla. Siamo anche stati attenti perché avevamo paura di sbagliare qualche passaggio». Un’altra famiglia cattura tutti gli sguardi: genitori e figlie sono coperti da camici protettivi monouso. «L’app? L’ho scaricata e spero che lo facciano tutti, così staremo tranquilli» dice il marito, milanese, mentre la moglie è di Olbia e spiega: «Ho compilato i moduli per tutta la famiglia ma in realtà nessuno li ha voluti vedere. Giusto al momento del check-in a Malpensa ci è stato chiesto sulla fiducia se avessimo compilato tutto, niente di più». «Non mi è stato chiesto nulla», è la filastrocca che a turno tutti i passeggeri interpellati recitano. È anche il caso di una ragazza, Eleonora Giorgioni, trolley in mano: «Oltre all’autocertificazione online ne ho portata anche una cartacea per sicurezza ma non sono servite. Non sono sarda ma sono residente qui».

Un’altra, Francesca, di Busto Arsizio, spiega le dinamiche del volo: «Eravamo tanti ma l'aereo non era pieno. I posti erano contingentati, tra una persona e l’altra c’era un posto vuoto. In una fila, su sei posti eravamo in quattro. Avevo il Qr code ma non mi è stato richiesto». Uno degli ultimi passeggeri, Massimo Mazza, sorride: «Mi capita di viaggiare spesso, una settimana fa sono arrivato con la certificazione cartacea, stavolta l’ho fatta dal sito, ma entrambe le volte non l’ho dovuta far vedere. Chissà che succeda alla terza».
 

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