L’Aga Khan vende Geasar il Costa Smeralda va a F2i
di Antonello Sechi
La proprietà è la stessa di Alghero: nasce un gestore unico per i due scali
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OLBIA. Dal principe al colosso. L’aeroporto Costa Smeralda cambia padrone ed è una specie di rivoluzione: Karim Aga Khan dice addio a Olbia e nasce il polo aeroportuale del nord Sardegna. La Geasar, la società di gestione, passa nelle mani di F2i, beni e società per 5 miliardi di euro tra energia, telecomunicazioni, reti infrastrutturali e aeroporti, compreso Alghero. La firma dell’accordo è stata annunciata ieri: Alisarda spa, cioè Karim, vende il suo 80%, Geasar non sarà più sua.
È la fine di una storia di successo cominciata 35 anni fa, nel 1985, sulla scia glamour della Costa Smeralda, ed è l’inizio di un’altra, tutta da scoprire, nel mondo duro e competitivo dell’economia globalizzata, peraltro alle prese con il buco nero della pandemia. Di sicuro c’è che Karim Aga Khan se ne va. Dopo l’addio ad Air Italy, chiusa e messa in liquidazione lo scorso febbraio insieme ai soci del Qatar, il principe degli ismailiti, 83enne, saluta anche la creatura che da molti anni gli addolciva almeno in parte le delusioni della Costa Smeralda perduta e i disastri finanziari dell’ex Meridiana. In quel nord-est sardo di cui ha cambiato il destino con il suo sbarco turistico all’inizio degli anni ’60, ora gli rimane lo Yacht Club Costa Smeralda, a Porto Cervo. Dove è comparso per appena una decina di giorni a metà giugno, attraccando con l’Alamshar, il suo yacht da quasi 50 metri, alle impressionanti banchine desertificate dal coronavirus.
Karim vende Geasar e c’è chi, legato al suo entourage e addentro alle dinamiche del trasporto aereo, a microfoni spenti giura che non è solo un affare da molti milioni di euro. Si tratta, dicono, di «un altro atto d’amore nei confronti della Sardegna» e in particolare dell’aeroporto olbiese: «È consapevole di dare una prospettiva e un futuro a Geasar, che ha voluto consegnare a un soggetto che ha dimostrato di sapere gestire aeroporti e che già detiene lo scalo di Alghero con il quale, si spera, adesso si potrà lavorare in sinergia». Parole che fanno il paio con la dichiarazione di Marco Rigotti, presidente di Alisarda spa, riportate nel comunicato ufficiale che annuncia l’operazione: «La nostra convinzione è che una visione strategica condivisa fra aeroporti, il rafforzamento della rete di relazioni nazionali ed europee, nonché l’apporto di know-how, siano elementi indispensabili per il futuro della società». Società, sottolinea ancora Rigotti, che ha tra i suoi asset il management tutto sardo guidato dall’amministratore delegato Silvio Pippobello: «Una squadra fortemente motivata, coesa e dotata di un’approfondita conoscenza del settore». Un altro merito attribuito alle scelte fatte da Karim.
La Geasar saluta l’Aga Khan che consegna il Costa Smeralda a un colosso. F2i è già presente nel capitale delle società di gestione degli aeroporti di Milano, Napoli, Torino, Alghero, Trieste, Bologna e Bergamo. Con Karim, l’aeroporto di Olbia è cresciuto fino ai circa tre milioni di passeggeri di fine 2019, che, si spera, potranno riprendere a crescere nel 2021 dopo l’anno tragico del Covid che ha dimezzato le statistiche di tutti.
Gli investimenti in corso, del resto, parlano chiaro sulla direzione: allungamento della pista, ampliamento dell’aerostazione e dei piazzali. E la sua aviazione generale, quella che accoglie i voli privati, è ai primi posti in Italia. Circa 250 dipendenti e oltre 80 milioni di euro di fatturato, la Geasar (con le controllate Cortesa, Eccelsa Aviation e Alisarda Real Estate) è un patrimonio economico della città e del territorio. Il suo passaggio a F2i deve essere comunque perfezionato. Si attendono le autorizzazioni dell’antitrust, della Presidenza del consiglio e dell’Enac. Ma è fatta, pare. Renato Ravanelli, l’amministratore delegato di F2i infatti guarda avanti, anche oltre la crisi Covid: «F2i ritiene che la Sardegna presenti tutte le caratteristiche per beneficiare di una ripresa relativamente più rapida, grazie in particolare al suo posizionamento di destinazione turistica esclusiva». Quella destinazione nata e cresciuta anche grazie, se non soprattutto, a Karim Aga Khan. Ne è passato di tempo dallo sbarco sulle coste di Arzachena, la crescita del primo nucleo della Costa Smeralda, i primi voli di Alisarda dallo scalo di Venafiorita, la costruzione del nuovo aeroporto e la sua crescita inarrestabile prima del Covid. Grazie di tutto, Karim, ma il mondo è cambiato. Non è più tempo di principi ma di colossi e lui, dicono i suoi ammiratori, è il primo a capirlo. Vendendo Geasar le ha dato un futuro.
È la fine di una storia di successo cominciata 35 anni fa, nel 1985, sulla scia glamour della Costa Smeralda, ed è l’inizio di un’altra, tutta da scoprire, nel mondo duro e competitivo dell’economia globalizzata, peraltro alle prese con il buco nero della pandemia. Di sicuro c’è che Karim Aga Khan se ne va. Dopo l’addio ad Air Italy, chiusa e messa in liquidazione lo scorso febbraio insieme ai soci del Qatar, il principe degli ismailiti, 83enne, saluta anche la creatura che da molti anni gli addolciva almeno in parte le delusioni della Costa Smeralda perduta e i disastri finanziari dell’ex Meridiana. In quel nord-est sardo di cui ha cambiato il destino con il suo sbarco turistico all’inizio degli anni ’60, ora gli rimane lo Yacht Club Costa Smeralda, a Porto Cervo. Dove è comparso per appena una decina di giorni a metà giugno, attraccando con l’Alamshar, il suo yacht da quasi 50 metri, alle impressionanti banchine desertificate dal coronavirus.
Karim vende Geasar e c’è chi, legato al suo entourage e addentro alle dinamiche del trasporto aereo, a microfoni spenti giura che non è solo un affare da molti milioni di euro. Si tratta, dicono, di «un altro atto d’amore nei confronti della Sardegna» e in particolare dell’aeroporto olbiese: «È consapevole di dare una prospettiva e un futuro a Geasar, che ha voluto consegnare a un soggetto che ha dimostrato di sapere gestire aeroporti e che già detiene lo scalo di Alghero con il quale, si spera, adesso si potrà lavorare in sinergia». Parole che fanno il paio con la dichiarazione di Marco Rigotti, presidente di Alisarda spa, riportate nel comunicato ufficiale che annuncia l’operazione: «La nostra convinzione è che una visione strategica condivisa fra aeroporti, il rafforzamento della rete di relazioni nazionali ed europee, nonché l’apporto di know-how, siano elementi indispensabili per il futuro della società». Società, sottolinea ancora Rigotti, che ha tra i suoi asset il management tutto sardo guidato dall’amministratore delegato Silvio Pippobello: «Una squadra fortemente motivata, coesa e dotata di un’approfondita conoscenza del settore». Un altro merito attribuito alle scelte fatte da Karim.
La Geasar saluta l’Aga Khan che consegna il Costa Smeralda a un colosso. F2i è già presente nel capitale delle società di gestione degli aeroporti di Milano, Napoli, Torino, Alghero, Trieste, Bologna e Bergamo. Con Karim, l’aeroporto di Olbia è cresciuto fino ai circa tre milioni di passeggeri di fine 2019, che, si spera, potranno riprendere a crescere nel 2021 dopo l’anno tragico del Covid che ha dimezzato le statistiche di tutti.
Gli investimenti in corso, del resto, parlano chiaro sulla direzione: allungamento della pista, ampliamento dell’aerostazione e dei piazzali. E la sua aviazione generale, quella che accoglie i voli privati, è ai primi posti in Italia. Circa 250 dipendenti e oltre 80 milioni di euro di fatturato, la Geasar (con le controllate Cortesa, Eccelsa Aviation e Alisarda Real Estate) è un patrimonio economico della città e del territorio. Il suo passaggio a F2i deve essere comunque perfezionato. Si attendono le autorizzazioni dell’antitrust, della Presidenza del consiglio e dell’Enac. Ma è fatta, pare. Renato Ravanelli, l’amministratore delegato di F2i infatti guarda avanti, anche oltre la crisi Covid: «F2i ritiene che la Sardegna presenti tutte le caratteristiche per beneficiare di una ripresa relativamente più rapida, grazie in particolare al suo posizionamento di destinazione turistica esclusiva». Quella destinazione nata e cresciuta anche grazie, se non soprattutto, a Karim Aga Khan. Ne è passato di tempo dallo sbarco sulle coste di Arzachena, la crescita del primo nucleo della Costa Smeralda, i primi voli di Alisarda dallo scalo di Venafiorita, la costruzione del nuovo aeroporto e la sua crescita inarrestabile prima del Covid. Grazie di tutto, Karim, ma il mondo è cambiato. Non è più tempo di principi ma di colossi e lui, dicono i suoi ammiratori, è il primo a capirlo. Vendendo Geasar le ha dato un futuro.