La Nuova Sardegna

le reazioni nell’isola 

Solinas: aspettiamo le intese Il Pd: esclusi per colpa sua

Solinas: aspettiamo le intese Il Pd: esclusi per colpa sua

SASSARI. L’assenza, o quasi, della Sardegna dal Recovery ha inevitabilmente fatto scoppiare la polemica politica. Con le opposizioni che danno la colpa alla Regione targata Solinas, colpevole...

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SASSARI. L’assenza, o quasi, della Sardegna dal Recovery ha inevitabilmente fatto scoppiare la polemica politica. Con le opposizioni che danno la colpa alla Regione targata Solinas, colpevole - secondo il loro punto di vista - di non avere saputo presentare progetti credibili. Dal canto suo, il governatore Christian Solinas ha affrontato la questione in aula. «Il tema deve essere inquadrato bene – ha detto –. Attualmente il governo sul Pnrr ha individuato missioni e sottomissioni di carattere generale, la fase in cui queste risorse saranno calate su progetti e territori specifici è la parte che sarà governata con specifici accordi di programma, e ieri (martedì, ndr) il presidente Draghi ha detto che per queste attività sono stanziati 90 miliardi sul totale del piano». Il resto, ha aggiunto Solinas, «lo Stato ha deciso di gestirlo in modo diretto attraverso le sue controllate partecipate». Sulle critiche al fatto che in Consiglio regionale non sia stato affrontato il tema del Recovery Fund, il governatore ha voluto precisare «In più sedi ho detto che c'è tutta la disponibilità a discutere insieme, abbiamo provato più volte a coinvolgere l'Aula su questo argomento».

Ma le parole di Solinas non sono bastate a tranquillizzare le opposizioni che hanno accusato la giunta di avere isolato l’isola. «La Sardegna scompare dai radar dei nodi ferroviari per precise responsabilità di Solinas e del suo assessore dei Trasporti – attacca il segretario del Pd, Emanuele Cani –. Di quanto annunciato, della necessità di mettere insieme le grandi risorse della Sardegna per disegnare una strada per l'utilizzo dei fondi del Recovery plan, è rimasto ben poco, sebbene da più parti nell'ultimo anno in Sardegna si sia visto nei fondi del next generation Eu una grandissima opportunità per colmare i divari storici, dovuti all'insularità con il resto d'Italia». Il segretario snocciola anche i numeri del Pnrr. «Al Sud Italia verranno destinati 82 miliardi, le risorse sono ingenti ma al momento manca la proposta della Sardegna benché all'inizio del 2021 il presidente Solinas con toni enfatici avesse annunciato 206 progetti per un valore di oltre 7 miliardi di euro senza un minimo di concertazione con il Consiglio regionale, gli enti locali, i sindacati, gli imprenditori e la cittadinanza attiva e associativa. 206 schede senza una logica, senza un filo conduttore, senza una reale aderenza alle misure e alle azioni previste dalle bozze del Pnrr». Cani poi riavvolge il nastro a quando sembrava essere stato trovato l’accordo - su proposta del capogruppo Pd Gianfranco Ganau - su un’azione bipartisan. «L'intento dichiarato era la creazione di una grande unità di progetto, una cabina di regia. È mancato il coinvolgimento dell'intera classe dirigente e la regia della giunta regionale. L'attivazione di quel percorso sarebbe stata utile a realizzare una proposta complessiva, in grado di mettere allo stesso tavolo la massima istituzione sarda, il sistema delle autonomie locali, le imprese, i lavoratori, il mondo del sapere e della formazione ed il terzo settore. La giunta regionale non è stata in grado di costruire un'interlocuzione con i governi Conte e Draghi al fine di portare avanti progetti strutturali per la Sardegna».

All’attacco anche la capogruppo alla Camera del Centro democratico, Mara Lapia. «Il mancato coinvolgimento degli attori istituzionali, sociali ed economici del territorio isolano da parte della giunta, l’ostinato silenzio opposto da mesi alle richieste di confronto da tenersi nella massima assemblea sarda e, ancora, la cortina di nebbia che avvolge la programmazione regionale riguardante i fondi del Recovery fund per la Sardegna, sono inaccettabili. Il presidente Solinas non può gestire una delle più grandi opportunità per la rinascita della nostra isola come un’aziendina a gestione familiare».

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