La Nuova Sardegna

Altri sette centenari: la vocazione del paese alla lunga vita

Altri sette centenari: la vocazione del paese alla lunga vita

Al già lungo elenco si è aggiunto a novembre Luigino Rubiu Nell’alimentazione sana forse il segreto di questa longevità

27 dicembre 2021
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VILLAGRANDE STRISAILI. Con i suoi 7 nuovi centenari il comune di Villagrande Strisaili conferma la straordinaria propensione dei suoi abitanti a vivere a lungo. Un risultato ragguardevole anche per il paese della Blue zone che vanta il record mondiale della longevità maschile e, di recente, è entrato nel Guinnes dei primati. L’ultimo a spegnere le candeline, il 21 novembre, è stato Luigino Rubiu. Ex autista di pullman, andato in pensione dopo 40 anni di onorato servizio, ha avuto il tempo di godersi i suoi 4 figli dai quali è stato festeggiato con tutti gli onori. Il giorno del suo compleanno ha ricevuto in regalo un dono che ripercorre la storia della longevità del paese. Si tratta di una pergamena che riporta in bella grafia i nomi dei 55 centenari di Villagrande dal 1860 ad oggi. Tra loro ci sono tutti i nati nel 1921 che hanno raggiunto l’ambito traguardo: con Gigi Rubiu compaiono Mario Firinu, Giulia Pisanu, Elia Muggiri, Barbara Barrili, Guido Lepori e Antonio Melis. Nell’elenco anche zia Damiana Sette, considerata la nonnina d’Italia e scomparsa nel 1985 alla veneranda età di 108 anni sebbene la tradizione le attribuisse 3 anni in più. Sono loro, le testimonianze di un fenomeno che demografi e scienziati cercano di spiegare da anni.

Le conclusioni? L’elisir di lunga vita dei nonnini villagrandesi è un mix. Per gli esperti che hanno coniato il termine Blue zone per indicare le aree geografiche del pianeta dove si vive più a lungo, dipende sicuramente da più fattori. Ad influenzare le prospettive di vita non sono soltanto i fattori genetici, ma anche quelli ambientali e lo stile di vita improntato all’attività fisica e all’alimentazione sana.

A Villagrande Strisaili, oltre al Dna, all’ambiente incontaminato e a un forte senso di appartenenza alla comunità, secondo gli esperti capeggiati dal demografo belga Michel Poulain e dal sardo Gianni Pes, a fare la differenza è il cibo. I due studiosi, autori del libro “Longevità e identità in Sardegna. L'identificazione della Zona blu dei centenari in Ogliastra”, da anni cercano il segreto tra le montagne ogliastrine e ritengono che, a giocare un ruolo importante, sia sicuramente la dieta tipica dei pastori. Una dieta basata su cibi freschi di produzione locale, oltre che su alimenti ottenuti dagli allevamenti della zona come i latticini e la carne, in particolare ovina e caprina , senza dimenticare “su casu asgedu”, il formaggio acido che viene consumato quasi quotidianamente nelle campagne dell’Ogliastra.

Legumi e verdure in quantità, rigorosamente di stagione, e un bicchiere di vino completano l’alimentazione degli abitanti di Villagrande , annoverata assieme ad altri comuni ogliastrini e barbaricini, tra le cinque Blue zone del mondo assieme a Ikaria in Grecia, alla penisola di Nicoya in Costa Rica, a Loma Linda in California e all’isola di Okinawa, Giappone. (g.f.)

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