Io sono ancora “piccola” ma in futuro sogno un amore da film, romantico e spensierato. Quando torno alla realtà, mi rendo conto che nel mondo in cui viviamo è difficile che questo accada poiché l’idea di amore si sta trasformando. Ed è una prospettiva molto triste da accettare, che annulla i sogni di molte ragazze/i. Si passa dal romanticismo alla tossicità e quindi alla gelosia, al possesso dell’altra persona e a tanti altri sentimenti che non appartengono all’amore. Perché succede? Perché, se è vero che si ama l’altro, lo si tratta come se fosse un oggetto, privandolo della dignità e considerandolo una proprietà?
E soprattutto, che soddisfazione genera in un uomo trattare in questo modo la donna che dice di amare? Probabilmente è l’appagamento dell’orgoglio maschile a generare soddisfazione: il “voler comandare”. E quando qualcosa va storto, e la donna non è più d’accordo a subire violenze, cosa succede? Questo lo dicono il numero dei femminicidi, gli omicidio causati generalmente da uomini che non hanno superato una rottura, oppure non hanno accettato un comportamento della “propria” donna e hanno reagito per appagare un desiderio di affermazione, di potere e di vendetta.
Quelle spaventose percentuali che leggiamo sui giornali non sono numeri, sono persone: madri, figlie, sorelle, nipoti, parenti di qualcuno che vuole loro del bene e che la sera le aspetta a casa. E forse dovrebbe preoccuparci un po’ di più che molte di loro muoiano per questa causa. Se capitasse proprio a noi di perdere qualcuno a causa di un uomo che non è riuscito a gestire le sue emozioni, come reagiremmo? Io dico che non dovremmo piangere tutte queste morti, dovremmo prevenire che accadano educando i ragazzi al valore civile più importante, il rispetto reciproco, e forse dovremmo anche ridefinire il concetto di amore, che ultimamente si è capovolto.
Nonostante ciò io non perdo la speranza di trovare l’amore “da sogno” e confido, forse ingenuamente, nella società, sperando che possa a poco a poco andare avanti, imparando dagli errori.
Ilaria* frequenta il Liceo Sebastiano Satta a Nuoro