La Nuova Sardegna

Le reazioni alla sentenza

Il sindaco di Pattada Angelo Sini: «L’assoluzione del cardinale Becciu sarebbe stata una condanna per il Papa»

di Barbara Mastino
Il sindaco di Pattada Angelo Sini: «L’assoluzione del cardinale Becciu sarebbe stata una condanna per il Papa»

Il durissimo commento del primo cittadino del paese del Logudoro

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Ozieri «L’assoluzione del cardinale Angelo Becciu sarebbe stata una condanna per il Papa». È il durissimo e per niente velato commento rilasciato a caldo dal sindaco di Pattada Angelo Sini appena appresa la notizia della sentenza di condanna emessa dal tribunale Vaticano a carico del porporato sardo.

«Il sistema giudiziario italiano, con tutti i suoi limiti, è anni luce avanti rispetto al Vaticano», affonda il sindaco del comune logudorese natìo del cardinale, dove le reazioni alla condanna - lì come in tutta la diocesi di Ozieri - sono state tante e, a dire il vero, di diversa natura. Il sentimento più diffuso, però, sembra essere quello del rifiuto di una condanna che colpisce non solo una persona e una famiglia ma un intero territorio.

Non parla, per ora, il vescovo di Ozieri che affida al legale Ivano Iai un garbato rinvio: «Più avanti vedremo cosa dire». Ma nell’ambiente della Diocesi la convinzione comune è che «dall'inizio ci si sente messi alla berlina come una fantomatica isola felice che vive di assistenzialismo, pur essendo, invece, un territorio interno in crisi demografica e occupazionale». E l’immagine data del territorio della diocesi di Ozieri a livello nazionale e internazionale, sembra quella «di un Eden sovvenzionato da fondi Vaticani. Ma non è la realtà, e tutto ciò che è stato realizzato a livello diocesano, una goccia nel mare, dalla Caritas e dalla cooperativa Spes (suo braccio operativo, diretta, a titolo volontario e senza compenso, dal fratello del cardinale, Tonino) è stato fatto nella piena e comprovata trasparenza».

Una difesa a tutto campo, quindi, e la condanna del cardinale Angelo Becciu - Angelino come lo chiamano da queste parti l’alto prelato - è al primo grado di giudizio e sembra lasciare fiducia per le prossime tappe.

«Per questo la sentenza di primo grado non può essere la condanna per una comunità per anni accusata e posta sotto la lente di ingrandimento di inchieste giudiziarie e mediatiche per presunti benefici avuti».

La fila di chi mette in ordine quanto il cardinale Angelino ha fatto per il suo territorio è lunga, ma quasi nessuno accetta al momento di commentare una sentenza di cui non si conoscono le motivazioni. La frase ripetuta è che «don Angelino ha fatto tanto davvero, come tanto fanno ogni giorno i sacerdoti nelle zone depresse del mondo. E infatti si parla di quella stessa comunità della quale il cardinale, due anni fa a Ozieri, non si vergognò di parlare pubblicamente ammettendo che, sì, la ha sempre difesa e sempre sostenuta nei limiti del possibile e secondo i dettami delle leggi, italiane e vaticane».

E ora la giustizia parlerà, e per questo, nei commenti alla sentenza di ieri, più cauto del collega pattadese è stato da Ozieri il primo cittadino Marco Peralta: «Io prima di dare giudizi definitivi, aspetterei la chiusura della vicenda processuale perché questo è solo il primo grado. Posso solo dire – ha però aggiunto il primo cittadino - che a mio parere si è dato troppo clamore a questa vicenda, e che in essa è stato chiaro un disegno di orientamento dell'opinione pubblica sfavorevole al cardinale».

Da parte degli altri sindaci della diocesi c'è un sentire comune di sgomento, ma anche di attesa degli esiti degli ulteriori gradi di giudizio, nonché vicinanza umana alla persona e alla famiglia.

Sono le sensazioni espresse ieri dopo la sentenza dai sindaci (da noi contattati, tra gli altri e tra altre figure istituzionali, ndc) di Nule Giuseppe Mellino, Bono Michele Solinas, Burgos Leonardo Tilocca, Osidda Antonio Doneddu, di Oschiri, da dove, per citarne uno, il primo cittadino Roberto Carta ha voluto sottolineare: «La fiducia nella giustizia ma anche e soprattutto nello spessore umano di don Angelino, persona di grande umanità con la quale abbiamo sempre avuto ottimi rapporti e sulla cui onestà non abbiamo dubbi, certi che potrà dimostrarla». E per citarne un altro, di Ardara Francesco Dui, che ha voluto ribadire, oltre alla vicinanza, la fiducia nel fatto che «Gli ulteriori gradi di giudizio vaticani comproveranno l'innocenza del cardinale Becciu».

In linea generale c'è attesa, come detto, per gli esiti dei successivi gradi di giudizio, e nel frattempo dal vescovato di Ozieri non sono previsti commenti sulla vicenda.

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