Candidature, il ministro Francesco Lollobrigida benedice Paolo Truzzu. Christian Solinas: «Troveremo l’unità»
Il governatore a Roma incontra Salvini e dice: «Meritiamo di continuare».Sull’avversario: «Anche lui merita di fare una seconda legislatura da sindaco»
Cagliari Non proprio Giorgia Meloni, ma a parlare è stato chi le sta molto vicino sia in famiglia che nel partito: Francesco Lollobrigida, cognato della premier e ministro dell’agricoltura: «Paolo Truzzu è e rimarrà il candidato governatore di tutto il centrodestra». Tra l’altro, guarda caso, Lollobrigida ha preso posizione nello stesso giorno in cui invece, sempre a Roma, il governatore uscente Christian Solinas, sostenuto dalla Lega, ha detto: «Sono ancora fiducioso». Ma ormai pare che la strada verso la sua ricandidatura si sia fatta ancora più stretta.
Parole secche Francesco Lollobrigida è stato molto chiaro in quello che ha dichiarato. «La Lega – s’è chiesto – vorrebbe che noi di Fdi facessimo un passo indietro su Paolo Truzzu candidato governatore in Sardegna? Chiedere è lecito, ma non ci saranno ripensamenti da parte nostra. Come deciso dal tavolo regionale del centrodestra, Paolo Truzzu è e resterà comunque il nostro portabandiera e lo sarà anche di tutta la coalizione alle prossime elezioni regionali». Il dado è tratto e, sempre secondo la segreteria di Fratelli d’Italia, «andranno a buon fine anche i prossimi confronti con tutti gli alleati, Lega compresa, per confermare che il centrodestra scenderà in campo compatto anche in quest’occasione».
Levata di scudi Dunque, stando così le cose, sembra davvero che, a questo punto, manchi solo il sigillo finale di Giorgia Meloni sulla candidatura decisa dal tavolo regionale. Di sicuro, nelle prossime ore, spetterà sempre alla premier riportare anche a più miti ragionamenti Matteo Salvini. Perché il leader della Lega non solo ha rilanciato la ricandidatura di Solinas, come ormai fa da mesi, ma soprattutto – sue parole – ora vuole che «qualcuno mi spieghi perché Tizio o Caio non hanno diritto a un secondo mandato, o almeno mi dica dove hanno sbagliato nel governare». In sostanza, secondo Salvini, «sono indispensabili motivazioni politiche, non bastano i capricci». Però, attenzione, ha detto anche: «Non m’interessano compensazioni per eventuali mancate ricandidature, ma siccome faccio parte di una coalizione, non sarò io a decidere sui nomi, ma lo faremo tutti insieme e insieme troveremo la soluzione».
Solinas a Roma In missione per discutere della vertenza Sardegna in diversi ministeri, il governatore uscente è stato intercettato dai giornalisti nel quadrilatero politico della Capitale. Davanti a Montecitorio, ha risposto a più di una domanda. «Sono fiducioso – le sue parole – che il centrodestra ritroverà presto l’unità su una candidatura che può riportare alla vittoria questa formula politica che ha ben amministrato in cinque anni molto complessi a causa del Covid e delle le guerre. È semplicemente un problema di equilibrio interno che sarà affrontato dai leader. Mi auguro che questo accada nel più breve tempo possibile, visto che incombe la campagna elettorale».
Alla domandato se è pronto a fare un passo indietro, ha risposto: «Faccio ragionamenti politici: c’è una norma non scritta che prevede si possa portare a compimento un lavoro iniziato, dopo un quinquennio in cui è stato fatto tanto. Oggi ci sono tutti i presupposti per continuare a far bene. Poi naturalmente esistono i ragionamenti di coalizione che ancora devono essere fatti». A chi gli ha chiesto perché fosse a Roma, Solinas si è limitato a rispondere: «Da sempre sono qui una volta alla settimana, perché continuo a fare il presidente e come governatore seguo i dossier nei vari ministeri». Ha incontrato Salvini? «Con Matteo – ha risposto – ci sentiamo quotidianamente, perché i rapporti fra il Psd’Az e la Lega continuano a essere costanti». Poi ha detto la sua anche su chi l’ha disarcionato: «Il sindaco Paolo Truzzu è alla prima legislatura al Comune di Cagliari e merita l’opportunità di portare a compimento tutti i progetti avviati, così come il sottoscritto che ha governato la Regione». Ultima domanda: è pronto semmai a correre da solo con la Lega? «Lo deciderà il mio partito. In ogni caso, rispetterò la scelta che farà Salvini».