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Bitcoin, la scalata è cominciata: rotta verso i 100mila dollari?

di Luigi Soriga
Bitcoin, la scalata è cominciata: rotta verso i 100mila dollari?

Il 5 marzo la moneta virtuale ha raggiunto il massimo storico: 69.200 dollari

06 marzo 2024
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Sassari Quando il tuo fruttivendolo, il vicino di casa, o la suocera ti chiederà: «senti, ma anche tu hai comprato Bitcoin?», beh, quel giorno non bisogna assolutamente comprare, quello è l’esatto momento in cui vendere. Gli addetti ai lavori la chiamano Fomo, ed è un acronimo americano che sta per Fear Of Missing Out, cioè la paura di perdere l’occasione della vita. È un po’ quello che sta succedendo in questi giorni con il mercato delle crypto. L’euforia è totale, con la moneta digitale più famosa, Bitcoin, che ha appena tirato una veloce capocciata sul suo massimo storico di 69.200 dollari. È durato giusto un attimo, il 5 marzo alle 16.05, ma in quell’istante ha registrato il nuovo ATH (all-time-high), e ha scollinato oltre il record di 69.010 dollari del 10 novembre 2021, 846 giorni fa. Adesso veleggia, tra gli alti e bassi della volatilità di mercato, intorno ai 67mila dollari di valore. Però, stando alle previsioni dei principali analisti, il trend pare nettamente rialzista e la convinzione più diffusa è che entro il 2024 l’oro digitale possa superare la soglia dei 100k.

Vediamo di capire quali possono essere i fattori che innescheranno questa rapida scalata.

Facciamo un passo indietro: l’andamento rialzista parte un anno fa. Le voci di un’imminente approvazione da parte della Sec (Securities and Exchange Commission) degli Etf spot su Btc si fanno sempre più martellanti. Gli istituti finanziari, le grosse società e anche gli enti istituzionali, sanno bene che si tratterebbe di una svolta nell’universo Crypto. Infatti gli ETF (Exchange Traded Funds) sono fondi di investimento quotati sui mercati, come ad esempio le azioni in borsa. Quando si acquista un EFT, è come se si comprasse un paniere di titoli. L’ETF è come un fondo di investimento ancorato al prezzo di Btc. Ma qual è la differenza tra possedere un ETF Btc, o un BTC vero e proprio? Semplice: quest’ultimo lo si può acquistare negli exchange online come Binance, Coinbase ecc. e lo si gestisce attraverso i propri portafogli digitali. Gli Etf al contrario consentono ai trader di avere l’esposizione alla più grande criptovaluta tramite i mercati azionari, i broker finanziari e nel futuro prossimo anche le banche. Significa che anche il piccolo risparmiatore con nessuna competenza informatica potrà avere accesso facilmente a questo mondo. E anche le cosiddette balene, cioè i grossi acquirenti che fagocitano enormi quantità di Btc, possono avvantaggiarsi da questi nuovi strumenti di investimento. E infatti, una volta approvati dalla Sec, gli Etf hanno dispiegato il loro effetto. Giusto per fare un esempio: l’Etf di BlackRock, uno dei principali, per una settimana ha registrato un miliardo di dollari in volume di scambio. Quindi enorme linfa sul mercato, fiducia da parte della community, istituzionali sempre più attirati dagli asset digitali, piccoli risparmiatori in fibrillazione, domanda in costante crescita, e candelone verde che nei grafici si innalza fino alla vetta dei 69k.

Però ci sono altri aspetti da tener bene in considerazione. La natura deflazionistica di Btc, il fatto che la moneta circolante è destinata a diminuire nel tempo, e quindi se l’offerta sarà bassa e la domanda resterà elevata, allora il prezzo dovrà per forza aumentare. E in questo processo va a incidere in maniera decisiva un altro fattore: l’halving. È il dimezzamento dei compensi destinati ai miner, cioè ai minatori della blockchain, ovvero ai possessori di quei super processori in grado di creare i blocchi della rete che coniano la moneta digitale e che registrano ogni transazione. Per ognuna di queste operazioni, che richiedono enorme dispendio di energia elettrica, i miners vengono pagati. Ecco, il prossimo hhalvingg di Bitcoin è previsto per il 16 aprile 2024 e dimezzerà la ricompensa per il mining a 3,125 Bitcoin per blocco. Si tratta di un appuntamento fisso, che si verifica ogni quattro anni circa e ogni volta riduce del 50% il tasso di creazione di nuovi Bitcoin. In sostanza introduce il valore aggiunto della scarsità di questa moneta digitale, il suo essere deflattiva al contrario dei soldi tradizionali, che vengono continuamente immessi nel mercato dai Governi e dalla Banche Centrali riducendo il potere d’acquisto dei possessori e innescando l’inflazione. Con Btc avviene l’esatto opposto: l'offerta resterà limitata. Sin dalle origini, il protocollo stabilisce che il numero massimo di Bitcoin in circolazione non dovrà mai essere superiore a 21 milioni. Dopo vari halving già programmati ogni 4 anni, le ricompense dei minatori saranno ridotte a zero, e l’ultimo Btc verrà coniato nel 2140. I miner a quel punto guadagneranno solo nel validare le transazioni, ma non verrà più creato un solo Btc. Ecco quindi che l’halving fissato per aprile, come in ogni ciclo passato, dovrebbe innescare la tradizionale Bull run, ovvero la corsa rialzista dei tori, che in genere va avanti per oltre otto mesi. Tutto questo, oltre a una legge di scarsità, è anche doppato dalla già menzionata fomo. I media parlano dell’halving, la gente sente parlare di Bitcoin, i piccoli risparmiatori si tuffano in questa grande scommessa, la domanda sale così come il prezzo.

C’è un modello previsionale che mostra il trend rialzista di Btc e le ricorrenti fluttuazioni dopo ogni halving. È come un elettrocardiogramma il cui disegno si ripete in maniera molto simile negli anni. Lo ha creato un famoso analista conosciuto come PlanB, e si chiama modello Stock to Flow (S2f) e lo si trova facilmente su Internet. È ispirato all’andamento dei beni rifugio come l’oro, ma aggiunge sul Btc l’elemento della scarsità. Il grafico parte dal 2010 e segue l’incremento del prezzo di Btc, che dal lancio sul mercato a 0,58 centesimi è arrivato oggi a 69mila dollari, con un incremento di valore del 108406409.29%. Niente, nella storia, in 15 anni ha registrato una simile impennata. PlanB nel suo modello matematico finora (tranne il crollo del 2022, dovuto a recessione post covid, guerra, austerity monetaria Usa) ci ha sempre azzeccato, e da una settimana la linea del prezzo è ritornata nel binario previsionale. La rotta è verso i 100k nel 2024, e oltre il milione dopo il 2025. Ma Planb, è bene sottolinearlo, resta l’analista più ottimista dagli albori delle crypto.

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