Prezzi degli alimentari alle stelle, in Sardegna fare la spesa diventa un salasso
Le rilevazioni nei comuni di Sassari e Cagliari confermano il trend nazionale. L’olio d’oliva costa il 42% in più. Carissimo il latte intero (+33%) e il riso (+50%)
Sassari C’è chi lo chiama “oro giallo”, una definizione che in questi giorni calza a pennello ad uno dei pezzi da novanta della cucina italiana: l’olio d’oliva, che oggi costa il 42% in più rispetto al 2023. Proprio come l’oro, anche l’olio è diventato una cosa da ricchi e un italiano su tre è costretto a rinunciarci per colpa di un prezzo che ormai è volato alle stelle. Secondo un’indagine dell’Istituto Piepoli, una bottiglia d’olio d’oliva costa in media nove euro e il 45% dei consumatori è corso ai ripari e ha riscoperto l’olio di semi. Piccoli accorgimenti che, presto, diventeranno regole per tante persone. Perché l’olio non è il solo prodotto alimentare ad aver subito gli effetti dell’inflazione e nei prossimi mesi fare la spesa sarà decisamente più costoso. D’altra parte, la tendenza degli ultimi tre anni lo dice abbastanza chiaramente: tra il 2020 e il 2023 il prezzo al consumo dello zucchero è aumentato del 64,8%, quello del riso del 50%, la pasta secca è aumentata del 40,1%, la passata di pomodoro del 33%, il burro del 36,5% e il latte intero del 33%. Un carnet di aumenti che riserva anche una pessima sorpresa a chi, giocoforza, è costretto a lasciare la bottiglia dell’olio d’oliva sullo scaffale del supermercato: il prezzo dell’olio di semi è aumentato del 37%.
L’indagine Secondo L’Istat, nel mese di gennaio appena passato il progressivo aumento dei prezzi dei beni alimentari ha registrato un lieve picco rispetto allo scorso anno, passando dal +5,3% del 2023 all’attuale +5,4%. Crescono i i prezzi dei beni alimentari non lavorati e lavorati, con una variazione congiunturale (cioè il confronto con il prezzo del mese precedente) rispettivamente dell’1,1% e dell’1%. Mangiare, dunque, è sempre più costoso.
I prezzi a Sassari L’isola, da questo punto di vista, non fa difetto rispetto al resto del Paese. Lo confermano le rilevazioni dei prezzi al consumo effettuate lo scorso gennaio dai comuni di Sassari e Cagliari nei territori di riferimento. Ad esempio, nel comune di Sassari la variazione tendenziale, ovvero la rilevazione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, dei prezzi degli alimentari è la più ampia. Nell’indice generale dei prezzi al consumo, la variazione tendenziale dell’insieme dei prodotti indagati è dello 0,9%. Quella degli alimentari, invece, è del +5,4%. Nello specifico, rispetto all’anno scorso, nel comune di Sassari gli alimentari hanno un prezzo medio maggiorato del 5,4%, mentre rispetto al mese precedente, l’aumento rilevato è stato dello 0,2%. Sorte identica a quella delle bevande analcoliche, vittime degli stessi rincari. Crescono, anche se meno, le bevande alcoliche e i tabacchi, con una variazione congiunturale dello 0,2% e una variazione tendenziale del 2,7%. Un aumento notevole che diventerà evidente quando si chiuderanno i conti del “carrello della spesa” anche se, in questo caso, una rinuncia o una limitazione dei consumi è decisamente meno problematica e potrebbe portare in dote una migliore qualità della vita. Continua anche la corsa al rincaro dei servizi ricettivi e di quelli di ristorazione. Rispetto allo scorso anno il peso delle ricevute di bes&breakfast e ristoranti è cresciuto del 4% mentre l’aumento rispetto al mese precedente e della1,6%, il più alto registrato nel comune di Sassari
I prezzi a Cagliari I rincari dei prodotti alimentari venduti nel comune di Cagliari superano quelli di Sassari ma, a differenza di quanto accade nel capoluogo turritano, sono in calo, perlomeno per quanto riguarda il confronto con il mese precedente. Ad ogni modo, le indagini sui prezzi al consumo nel comune di Cagliari hanno rilevato un aumento del 5,7% rispetto a quanto registrato lo scorso anno, sempre a gennaio, per quanto riguarda i prodotti alimentari e le bevande analcoliche. Come accade a Sassari, anche a Cagliari sono stati registrati gli aumenti dei prezzi di bevande alcoliche e tabacchi, ma sono meno rilevanti: la variazione rispetto allo scorso anno è del 2,4% mentre i prezzi di gennaio 2024 sono cresciuti dello 0,3% rispetto a dicembre 2023. Crescono anche i prezzi dei servizi ricettivi e di ristorazione: l’aumento rispetto allo scorso anno è del 4,4% mentre non è variato il confronto mensile tra gennaio 2024 e dicembre 2023.
Gli altri rincari In sostanza, costa tutto di più. Sono cresciuti i prezzi dell’abbigliamento, dei mobili, dei servizi sanitari, dei farmaci, dei trasporti, dell’istruzione (+2,4% a Sassari, +6% a Cagliari rispetto al gennaio del 2023). Quelli che invece non sono aumentati, sono gli stipendi. Ma in un’orizzonte drammatico, dopo l’aumento scellerato dovuto allo scoppio della guerra in Ucraina, il costo dei carburanti è calato del 12% rispetto al 2023.