Alessandra Todde: «M5S serio e credibile, adesso la Regione è in ottime mani»
A Tramatza ovazione per la neogovernatrice: «Insediamento dopo il 5 aprile»
Tramatza «Ce ne hanno dette di tutti i colori. Ci hanno dato dei miracolati, degli incapaci, ci hanno accusati di saper parlare solo alla pancia della gente. In tutti questi anni e in questo quinquennio di opposizione in Regione abbiamo dimostrato di saper parlare di temi, proposte e soluzioni. Non abbiamo mai parlato di potere, di scambi e di clientele. Noi non siamo così».
La passerella Alessandra Todde scalda la platea 5Stelle, si commuove più volte, abbraccia Desirè Manca, propone un discorso essenziale, privo di retorica e voli pindarici, e molto chiaro. A un mese dalle elezioni regionali, la convention di Tramatza si trasforma quasi in una “giornata dell’orgoglio pentastellato”, un’affermazione di presenza forte all’interno del mondo della politica sarda e della coalizione di centrosinistra. Davanti a oltre 300 persone, i big isolani del Movimento hanno festeggiato la vittoria di Todde e l’ingresso nel palazzo di via Roma di sette consiglieri.
Nello stesso stabile, in un’altra sala a poche decine di metri di distanza, era in corso un incontro di Forza Italia, ma al di là dello sventolio di bandiere tricolori nessuno ci ha fatto caso.
“Mister” Licheri Tutti presenti, i nuovi eletti, con il senatore Ettore Licheri in versione anchorman che ha caricato a dovere la platea e ha anche voluto esagerare: «All’inizio di questa campagna elettorale mi sono visto un po’ come l’allenatore di una squadra nella quale avrei dovuto far convivere Leo Messi e Cristiano Ronaldo – ha detto riferendosi ad Alessandra Todde e Desirè Manca –. Non nascondo che questa cosa mi ha creato un po’ di preoccupazione. A un certo punto le ho viste lavorare insieme, le ho viste condividere speranze, obiettivi e voglia di sacrificarsi. È lì che ho capito che ce l’avremmo fatta, perché avere Messi e Ronaldo che remano dalla stessa parte è una fortuna che poche squadre hanno». E ancora: «Abbiamo scritto la storia, contro i sondaggi e le previsioni. Ce l’abbiamo fatta grazie agli attivisti che sanno bene cosa fare: andare casa per casa e stare vicini alla gente. Ma il segreto di questo miracolo ha un nome e un cognome: Alessandra Todde».
Bomber Todde Accolta da una lunghissima standig ovation, la prima presidente della storia dell’autonomia sarda ha ripercorso quanto accaduto negli ultimi mesi, evitando qualsiasi riferimento a poltrone, assessorati e incarichi, proprio ora che il toto-giunta entra in una fase cruciale. «La mia candidatura è partita da un atto di generosità all’interno del movimento – spiega –. All’inizio siamo stati indicati come quelli che non avrebbero retto il peso della candidatura, che si sarebbero divisi o non sarebbero stati in qualche modo all’altezza. Invece ci siamo aiutati, abbiamo lavorato come formichine nei territori, abbiamo parlato con le persone e finalmente raccolto i frutti della credibilità che ci siamo costruiti in questi anni. Noi abbiamo interessi né scheletri negli armadi, e guardate che hanno cercato tanto. Non abbiamo gli scheletri e neppure gli armadi e questo mi riempie di orgoglio. Abbiamo riacceso una fiammella di speranza nel cuore dei sardi e questa è la cosa che mi rende più orgogliosa. Noi facciamo politica con puro spirito di servizio e da adesso in poi dobbiamo dimostrare a tutti che ora si cambia: il popolo sardo è in catene a causa delle clientele e della corruzione. Io sono la presidente della Regione, rappresento una coalizione, ma voglio ribadire che sono orgogliosamente rappresentante del Movimento Cinquestelle». Per quanto riguarda l’insediamento e le nomine, Todde ha indicato la settimana dopo Pasqua: «Contiamo di insediarci tra il 5 e il 10 aprile e di arrivarci con la squadra di governo già pronta».
Desirè superstar Scambia baci, stringe mani, si sottopone senza risparmiarsi a una raffica infinita di selfie. Una militante videochiama a casa e le fa mandare i saluti in diretta dai familiari. “Siamo fieri di te”, si sente in sottofondo. Ancora baci, ancora abbracci. Desirè Manca, per tutti Desi, ringrazia, sorride e rilancia: «Siamo solo all’inizio e c’è tanto da lavorare, ma non ci precludiamo nulla». La più votata in Sardegna, dall’altro delle sue 8.092 preferenze, abbraccia gli altri pentastellati eletti (Michele Ciusa, Gianluca Mandas, Lara Serra, Alessandro Solinas, Emanuele Matta e Roberto Li Gioi) e, a sua volta, si commuove più volte. «Ora inizia una nuova era, un percorso che sarà tortuoso e accidentato. Ma abbiamo le idee chiarissime su come affrontarlo, ora ci sono tre donne del Movimento in Consiglio – dice riferendosi anche a Lara Serra – e come premessa non è male. Siamo e saremo una grande squadra, continueremo a fare ciò che abbiamo sempre fatto mettendoci cuore, amore passione, onestà, discussioni, confronto e apertura».
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