Dossier da Christian Solinas ad Alessandra Todde, celebrato il rito della campanella
Passaggio di consegne a Villa Devoto tra l’uscente e la nuova governatrice. Lui: «Si chiude un ciclo, ho lavorato con onore». Lei: «Che emozione iniziare»
Cagliari Chissà perché avrebbero voluto che il passaggio di consegne rimanesse segreto. Non ci sono riusciti. Nè l’uscente Christian Solinas e neanche Alessandra Todde, la prima donna presidente della Regione. Nella sala delle cerimonie di Villa Devoto, alle 14.45 del 25 marzo, è finita una stagione, quella del centrodestra, ed è cominciata quella del centrosinistra. Due ore e mezza dopo, chi era stato eletto nel 2019 s’è lasciato alle spalle il villone, immerso nel parco intitolato all’Autonomia della Sardegna. In abito nero, a bordo di una jeep nera, Solinas ha chiuso i suoi cinque anni di governo. Scesa da un’auto bianca, con indosso un tailleur nero, camicia bianca e foulard multicolore, giubbotto marroncino buttato sulle spalle, alle 17.45 Alessandra Todde ha preso i comandi e al comando lo sarà fino al 2029.
Poi, uno dopo l’altro, davanti a taccuini e telecamere, diranno quasi le stesse frasi: «Il rito della campanella (passaggio formale delle consegne) s’è svolto in un clima sereno e costruttivo... ci siamo dati del tu... abbiamo parlato dei dossier in scadenza, dalla sanità alla continuità territoriale aerea, all’agricoltura, e degli altri ancora aperti, come le bonifiche nell’ex Arsenale di La Maddalena e il commissariamento per i cantieri delle strade».
Dimenticandosi però, entrambi, che, dopo lo scrutinio, invece s’erano mandati di fatto vicendevolmente quasi a quel paese, per quel filotto di delibere licenziate dalla giunta Solinas due giorni prima delle Regionali. Acqua passata, si vede, o comunque già ridimensionato a «scaramucce comunicative», perché stavolta «il nostro incontro doveva essere istituzionale e istituzionale è stato».
Solinas «Per me – ha detto il governatore uscente – si conclude un ciclo che ho vissuto con spirito di servizio, cercando di adempiere sempre al mio ruolo con disciplina e onore». Subito dopo: «Con la presidente abbiamo avuto uno scambio di opinioni cordiale e franco. In termini generali, abbiamo parlato di tutte le vicende più importanti. Anche dei nuovi quattro ospedali di Sassari, Alghero, Cagliari e nel Sulcis (la delibera che ha firmato ora è sospesa). Sono ancora convinto che siano indispensabili e necessari, ma tutte le valutazioni di chi ha vinto le elezioni sono e saranno legittime».
Rimpianti? «È sempre un esercizio sterile pensare cosa si sarebbe potuto fare o se le scelte sarebbero potute essere differenti davanti a questo o quel caso. La controprova non esiste, ma, lo sottolineo, da me e da tutta la Giunta sono state sempre prese in perfetta buonafede».
Todde «È stata una discussione a tutto tondo – ha detto la presidente della Regione – Abbiamo condiviso diversi argomenti delicati. Da oggi in poi studierò i dossier che mi sono stati consegnati e vedrò come affrontarli nel modo migliore. Esistono alcuni atti in scadenza, ad esempio il bando europeo per i collegamenti aerei con Roma e Milano, a cui dovremo dare continuità amministrativa». Subito dopo: «Tra l’altro il presidente uscente s’è detto disponibile a confrontarci anche fra qualche giorno. Sì, sono contenta e soddisfatta di com’è cominciata questa legislatura».