La Nuova Sardegna

Elezioni regionali 2024
Dopo il voto

Dossier da Christian Solinas ad Alessandra Todde, celebrato il rito della campanella

di Umberto Aime
Dossier da Christian Solinas ad Alessandra Todde, celebrato il rito della campanella

Passaggio di consegne a Villa Devoto tra l’uscente e la nuova governatrice. Lui: «Si chiude un ciclo, ho lavorato con onore». Lei: «Che emozione iniziare»

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Cagliari Chissà perché avrebbero voluto che il passaggio di consegne rimanesse segreto. Non ci sono riusciti. Nè l’uscente Christian Solinas e neanche Alessandra Todde, la prima donna presidente della Regione. Nella sala delle cerimonie di Villa Devoto, alle 14.45 del 25 marzo, è finita una stagione, quella del centrodestra, ed è cominciata quella del centrosinistra. Due ore e mezza dopo, chi era stato eletto nel 2019 s’è lasciato alle spalle il villone, immerso nel parco intitolato all’Autonomia della Sardegna. In abito nero, a bordo di una jeep nera, Solinas ha chiuso i suoi cinque anni di governo. Scesa da un’auto bianca, con indosso un tailleur nero, camicia bianca e foulard multicolore, giubbotto marroncino buttato sulle spalle, alle 17.45 Alessandra Todde ha preso i comandi e al comando lo sarà fino al 2029.

Poi, uno dopo l’altro, davanti a taccuini e telecamere, diranno quasi le stesse frasi: «Il rito della campanella (passaggio formale delle consegne) s’è svolto in un clima sereno e costruttivo... ci siamo dati del tu... abbiamo parlato dei dossier in scadenza, dalla sanità alla continuità territoriale aerea, all’agricoltura, e degli altri ancora aperti, come le bonifiche nell’ex Arsenale di La Maddalena e il commissariamento per i cantieri delle strade».

Dimenticandosi però, entrambi, che, dopo lo scrutinio, invece s’erano mandati di fatto vicendevolmente quasi a quel paese, per quel filotto di delibere licenziate dalla giunta Solinas due giorni prima delle Regionali. Acqua passata, si vede, o comunque già ridimensionato a «scaramucce comunicative», perché stavolta «il nostro incontro doveva essere istituzionale e istituzionale è stato».

Solinas «Per me – ha detto il governatore uscente – si conclude un ciclo che ho vissuto con spirito di servizio, cercando di adempiere sempre al mio ruolo con disciplina e onore». Subito dopo: «Con la presidente abbiamo avuto uno scambio di opinioni cordiale e franco. In termini generali, abbiamo parlato di tutte le vicende più importanti. Anche dei nuovi quattro ospedali di Sassari, Alghero, Cagliari e nel Sulcis (la delibera che ha firmato ora è sospesa). Sono ancora convinto che siano indispensabili e necessari, ma tutte le valutazioni di chi ha vinto le elezioni sono e saranno legittime».

Rimpianti? «È sempre un esercizio sterile pensare cosa si sarebbe potuto fare o se le scelte sarebbero potute essere differenti davanti a questo o quel caso. La controprova non esiste, ma, lo sottolineo, da me e da tutta la Giunta sono state sempre prese in perfetta buonafede».

Todde «È stata una discussione a tutto tondo – ha detto la presidente della Regione – Abbiamo condiviso diversi argomenti delicati. Da oggi in poi studierò i dossier che mi sono stati consegnati e vedrò come affrontarli nel modo migliore. Esistono alcuni atti in scadenza, ad esempio il bando europeo per i collegamenti aerei con Roma e Milano, a cui dovremo dare continuità amministrativa». Subito dopo: «Tra l’altro il presidente uscente s’è detto disponibile a confrontarci anche fra qualche giorno. Sì, sono contenta e soddisfatta di com’è cominciata questa legislatura».

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