La Nuova Sardegna

L’intervista

L’assessore all’Industria Emanuele Cani: «Sulle rinnovabili i Comuni sono stati lasciati soli»

di Roberto Petretto
L’assessore all’Industria Emanuele Cani: «Sulle rinnovabili i Comuni sono stati lasciati soli»

«La mappa delle aree idonee per eolico e solare è una delle priorità delle quali dobbiamo discutere»

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Sassari Catapultati alla guida della Regione dopo una vittoria per molti versi inaspettata, i componenti della Giunta Todde, appena insediati, in queste prime ore di mandato stanno cercando di far fronte soprattutto a un’esigenza: capire cosa li aspetta.

Emanuele Cani è politico di esperienza: è stato assessore e consigliere nell’ex provincia di Carbonia-Iglesias, è stato deputato e segretario regionale del Partito democratico. Sa che l’assessorato che è stato chiamato a guidare è uno di quelli che assicura poca visibilità e molti grattacapi: l’industria in Sardegna non gode di buona salute e il settore energia, comunque ci si muova, espone a polemiche. Prudenza, quindi, nelle prime uscite pubbliche. Cani dovrà innanzitutto affrontare le vertenze aperte, Eurallumina e altre: «Sulle vertenze abbiamo un ruolo sicuramente importante, anche se molti tavoli sono su livello ministeriale». Non è un modo per tirarsi fuori dai problemi, anzi: la Regione vuole rivendicare un ruolo: «Quello che dobbiamo fare - aggiunge l’assessore all’Industria - è intensificare la nostra presenza a supporto delle vertenze regionali».

I tavoli sono ministeriali, ma la Regione ci vuole essere e vuole dire la sua: «In estrema sintesi: le vertenze aperte sono note e sono tutte molto importanti. Il nostro ruolo dovrà essere quello di sarà di una grande presenza sui tavoli romani e di una grande presenza istituzionale. Tutto questo supporto delle imprese e dei lavoratori».

Se la crisi dell’industria è un cruccio, le scelte energetiche per il futuro sono un campo minato. E Cani, almeno in questa primissima fase, si muove con circospezione. Più diretta la presidente Todde, che ha annunciato una moratoria sulle rinnovabili: «Ne dobbiamo discutere. Di certo è mancata e manca la pianificazione a supporto amministrazioni territoriali: i Comuni sono stati lasciati soli di fronte a questo tema. Su questa partita la Regione deve fare la sua parte, cosa che non ha fatto sino a questo momento».

Tra le cose non fatte c’è l’elaborazione della mappa delle aree idonee a ospitare gli impianti per la produzione di energia rinnovabile: «Sarà una delle priorità. I criteri li valuteremo nelle sedi opportune. Di sicuro è uno dei primi temi dei quali discutere».

Qualche indirizzo già definito: «Diciamo che sulle zone compromesse ci sarà particolare attenzione».

La Regione avrà competenze anche nello sviluppo di alcuni progetti d’avanguardia: «Ci sono progetti sull’idrogeno, sulla cattura dell’anidride carbonica. Siamo convinti che la ricerca sia fondamentale. Ad esempio il lavoro che sta portando avanti la Sotacarbo. Si tratta di ricerche che dobbiamo continuare a sostenere».

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