Nelle intercettazioni dell’inchiesta sull’Aou di Sassari si parla di buste di soldi: «Sono dentro l’armadio»
I dubbi di un dipendente hanno aperto crepe nel sistema
Sassari Uno scambio di documentazione strettamente collegata alla gara. È questo particolare che apre la strada sulla quale si è poi sviluppato il lavoro degli investigatore della guardia di finanza. E tra i protagonisti che entrano in scena c’è un ex dipendente di Paolo Tronci che a un certo punto sarebbe stato incaricato dal suo titolare di consegnare una busta chiusa nelle mani di Mario Cristoforo Sotgiu in occasione di una trasferta a Sassari. Il tecnico avrebbe confidato la cosa a un amico - anche lui operante nel settore - il quale lo avrebbe messo in guardia circa la possibile irregolarità dell’azione considerato che la gara era ancora in corso. C’è una intercettazione telefonica del 21 gennaio 2021, un dialogo tra il dipendente e Tronci: il primo si è inventato la scusa di avere dimenticato la busta a Cagliari. «...Non trovo la busta da dare a Sotgiu...devo averla lasciata sulla scrivania in ufficio...». L’imprenditore appare chiaro e determinato: «...Torna a Cagliari a prenderla deve averla entro stasera... lascia stare tutto quello che stai facendo...». La busta quel giorno di fatto non si trova e l’imprenditore - secondo quanto emerso dalle indagini - avrebbe fatto in modo di fare pervenire comunque al presidente della commissione i documenti relativi alla gara d’appalto in questione. Il dipendente di Tronci ha poi risolto il proprio rapporto di lavoro e intrapreso una nuova attività e dal suo esposto sarebbero arrivati elementi ritenuti utili per le indagini.
Gli indagati iniziano a preoccuparsi quando cominciano le convocazioni in direzione generale “...mamma mia...” e sentono la presenza sempre più insistente della guardia di finanza che si occupa della vicenda. E c’è un passaggio dell’inchiesta che riguarda presunte buste di denaro. Nella conversazione telefonica tra Sotgiu e la sua compagna, il medico chiede conto delle buste con i soldi: «...le hai prese tu?». E lei conferma: «...si si tranquillo...». E il medico le chiede dove le avesse nascoste: «...ma sei a casa?... si...». Poi prosegue e racconta di averle nascoste nel suo armadio: «...nel mio armadio a sinistra, nel mio armadio delle cose lunghe...». Infine una raccomandazione: «...eh eh parla sempre il meno possibile...ok?...». Utilizzando un linguaggio criptico - stante il contesto - i due poi avrebbero parlato di buste con materiale medico da consegnare al dottore.
Un altro aspetto ritenuto interessante dagli investigatori è relativo a un macchinario elettromedicale del quale parlano Paolo Tronci e Mario Sotgiu: il primo chiede al dirigente medico la possibilità di nasconderlo nei locali della clinica oculistica: «...se lo porto stasera posso nasconderlo in attesa di autorizzazione?...». E alla domanda Sotgiu avrebbe risposto di portarlo entro le 18,30 e di nasconderlo nel deposito dell’ambulatorio chirurgico dopo avergli fornito il recapito dell’infermiere incaricato.