La Nuova Sardegna

Siccità

I Comuni della bassa valle del Cedrino avvertono la Regione: «Serve lo stato di calamità naturale»

di Alessandro Mele
(da sinistra)Ambrogio Guiso del Consorsio di Bonifica ,il prefetto di Nuoro Giancarlo Dionisi, Alessandro Serra direttore provinciale Coldiretti Nuoro-Ogliastra
(da sinistra)Ambrogio Guiso del Consorsio di Bonifica ,il prefetto di Nuoro Giancarlo Dionisi, Alessandro Serra direttore provinciale Coldiretti Nuoro-Ogliastra

A Nuoro il vertice sull’emergenza siccità con prefetto e istituzioni del territorio Serra (Coldiretti): «Stiamo già contando i danni dalle coste alle zone interne»

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Nuoro Sul tema siccità è allerta rossa, dopo il vertice con il prefetto di Nuoro, Giancarlo Dionisi, Coldiretti e i sindaci del territorio, l’Unione dei Comuni della bassa valle del Cedrino dichiara lo stato di calamità naturale. Un vertice, quello tenutosi in questura a Nuoro, che è servito per chiedere l’intervento immediato della Regione su un’emergenza che sta mettendo in ginocchio agricoltura e pastorizia e che rischia di compromettere la stagione turistica in arrivo. «Faremo il possibile», hanno fatto sapere gli assessorati regionali ad Ambiente e Agricoltura, invitati al tavolo, ma intanto le istituzioni del Nuorese raccontano una fotografia del territorio da bollino nero.

Non piove da mesi, 43 Comuni sono ormai in via di trasformazione desertica. «Arriva grande preoccupazione dal mondo agro pastorale – commenta il prefetto Giancarlo Dionisi –, dopo quattro stagioni nelle quali non ha piovuto. I pascoli non producono più erba e i produttori sono costretti a comprare il foraggio da fuori a prezzi di mercato esorbitanti. La situazione che sta preoccupando i sindaci è davvero drammatica e la paura sta per riflettersi anche sul settore delle strutture ricettive. Se restano senz’acqua non lavorano». Da qui il coinvolgimento della Regione: «Abbiamo chiesto lo snellimento delle procedure di intervento della Protezione civile – prosegue Dionisi – e chiesto un intervento anche sulla questione Abbanoa. L’ente gestore dell’acqua perde oltre il 50 percento della sua risorsa idrica solo con la rottura delle condotte. Questa situazione deve finire». Il vertice tenutosi alla questura di Nuoro, è arrivato dopo l’appello disperato di Coldiretti Nuoro – Ogliastra.

«A metà maggio stiamo già contando i danni, dalle coste e fino alle zone interne – ha affermato il direttore di Coldiretti, Alessandro Serra –. Nessuna sovrapposizione al settore turistico, anzi, bisogna trovare le sinergie giuste affinché tutti possano riuscire a superare il problema. Le aziende del comparto però sono allo stremo e non sanno più come uscire da una situazione ormai atavica». Le proposte di Coldiretti alla Regione: «Implementare i laghetti per la raccolta di acqua piovana nelle aree montane – dice Alessandro Serra –, sarebbe una soluzione, ma c’è anche il problema dei nostri invasi che scaricano inutilmente l’acqua a mare mentre potrebbe essere utile in stato di emergenza idrica. Bisogna che la Regione stanzi dei ristori per il comparto e che snellisca i tempi della burocrazia. Capiamo che ci vorrà molto tempo per risolvere davvero il problema, ma a chi sta perdendo tutto, occorre avere una risposta immediata su tema e soluzioni».

Intanto da Orosei, Galtellì, Irgoli, Loculi e Onifai arriva una reazione immediata, l’Unione dei Comuni della bassa valle del Cedrino ha dichiarato lo stato di calamità naturale. «Siccità gravissima nel nostro territorio – hanno detto i sindaci dell’Unione –, le aziende sono in ginocchio. I danni provocati dagli eventi climatici sfavorevoli sul comparto agricolo e zootecnico si riflettono sulla produzione attuale e su quella futura a causa del perdurare della carenza idrica, di foraggio e della mancanza di scorte. Ristori immediati per salvaguardare i vari comparti».

E concludono Luca Monne, Elisa Farris, Franco Solinas, Alessandro Luche e Ignazio Porcu: «La situazione nel territorio deve essere qualificata come calamità naturale in maniera tale che gli aventi diritto possano chiedere contributi per le spese di primo intervento sostenute in occasione di eccezionali avversità atmosferiche».

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