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Nell’isola tutti pazzi per il gelato: fragola e cioccolato in testa alla preferenze dei sardi

Nell’isola tutti pazzi per il gelato: fragola e cioccolato in testa alla preferenze dei sardi

Studio di Confartigianato imprese Sardegna: ogni anno si spendono 43 milioni di euro

16 agosto 2024
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Sassari Coni, coppette, sorbetti e mille gusti diversi: la spesa sarda per il gelato vale 43 milioni di euro. Dalla classifica più “fresca” dell’anno, tratta dal dossier “Gelaterie: le imprese artigiane e la spese delle famiglie per i gelati”, realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte Istat 2023, si scopre come nell’isola i laboratori di gelateria siano 98 e impieghino circa 400 addetti in totale. L’Isola è quindicesima a livello nazionale per numeri assoluti: al primo posto la Lombardia con 1.007 realtà.

I gusti preferiti

Da una indagine condotta da Confartigianato Alimentazione, l’offerta di gusti è quasi illimitata. Sono circa 600 quelli che si possono degustare ma la lista è in continua evoluzione. Tra le richieste dei sardi primeggiano “fragola”, “cioccolato” seguiti da “nocciola”, “limone”, “crema”, “pistacchio” e “stracciatella” anche se non perdono colpi neanche i sempreverdi “tropicana”, “limoncello”, “tè verde”, “arcobaleno” o addirittura “loacker”. Per chi ha problemi
di dieta (uno su dieci), ecco il gelato alla soia. Nella nostra isola, invece, crescono anche i gusti locali come “sebadas”, “mirto” e “pardula” o persino i gusti al formaggio. Ma ci sono anche i gusti cheesecake con crumble e cocco e anche “pane burro e marmellata” fatto con il burro delle fattorie.

I numeri del comparto

La spesa dei sardi per coni, coppette, granite, ghiaccioli e sorbetti è di 43 milioni di euro, ammontare che pone l’Isola al 12 posto della classifica dei più golosi, aperta dai lombardi con una spesa di 315 milioni di euro, seguiti dai laziali con 167 e dai veneti con 147. Va considerato, in ogni caso, che il perimetro dell’artigianato del gelato è comunque più ampio, coinvolgendo i segmenti delle pasticcerie che producono dolci con il gelato e dei laboratori che producono gelati senza vendita al dettaglio. In tal senso precedenti analisi hanno valutato che il 43,8% della spesa delle famiglie è intercettabile da parte delle gelaterie artigianali e micro e piccole imprese a vocazione artigiana.

«L’eccellente numero di gelaterie artigiane e la richiesta sempre più crescente di prodotto artigianale che si è progressivamente destagionalizzato – sottolinea Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - conferma che, nonostante tutto, i sardi non rinunciano alla qualità e genuinità del prodotto realizzato con materie prime rigorosamente fresche, senza conservanti ed additivi artificiali, e lavorate secondo le tecniche tradizionali senza insufflazione d’aria. Inoltre, i gelatieri artigiani sono sempre più attenti a soddisfare particolari esigenze dietetiche o legate a intolleranze alimentari della clientela”.

L’andamento

Secondo i gelatieri artigiani sardi, questa estate 2024 sta avendo un andamento positivo, anche grazie alla fusione di innovazione e tradizione che promette di attrarre sia i nuovi clienti sia quelli già affezionati. Pesano un po’, sulle vendite, i rincari degli ultimi anni (si parla di un +30% dal 2022 ad oggi) che sono dovuti principalmente all’aumento dei costi delle materie prime; lo scorso anno era lo zucchero, quest’anno altri ingredienti fra cui il cioccolato. Purtroppo il prodotto artigianale, fatto con ingredienti freschi, è sensibile alle oscillazioni del mercato e non c’è molto da fare.

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