La Nuova Sardegna

Ruoli

La scuola nel caos: precari abilitati e beffati restano senza cattedra

di Silvia Sanna
La scuola nel caos: precari abilitati e beffati restano senza cattedra

Hanno superato la selezione ma non avranno il ruolo Il risultato: il 25% dei docenti sarà un supplente

30 agosto 2024
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Sassari I docenti abilitati ci sono, vincitori di un regolare concorso e inseriti in una graduatoria dalla quale attingere per le stabilizzazioni. Niente da fare: la graduatoria non scorre, resta lì immobile perché il Ministero ha deciso di non autorizzare le assunzioni in ruolo. O almeno, di bloccarne una parte consistente (più di un terzo) in attesa di un altro concorso Pnrr che ancora deve essere bandito. Un autentico rompicapo di difficile soluzione, che ha però una conseguenza chiarissima ed evidente: gli insegnanti vincitori di concorso restano nel limbo del precariato in cui galleggiano da anni e la scuola italiana continua ad andare avanti grazie anche a un esercito sempre più corposo di supplenti. Un paradosso, una presa in giro per chi sta in cattedra e per gli stessi studenti: ieri mattina a Cagliari tutto il malumore è esploso in una manifestazione organizzata dai docenti beffati che richiamano il ministero al rispetto delle regole. La Sardegna infatti, all’interno del caos nazionale, non fa eccezione: anche nell’isola c’è una consistente pattuglia di prof che vede un’altra volta sfuggirgli davanti agli occhi l’ambito ruolo che significa posto fisso, stabilità, possibilità di programmare finalmente il proprio futuro. E quest’anno la situazione peggiorerà: in Sardegna i docenti precari sono il 25% del totale per quanto riguarda i posti comuni e raggiungono il 50% sul sostegno, per mancanza di personale specializzato da immettere in ruolo.

I numeri A fare scoppiare il caso è stata la decisione del Ministero dell’Economia e delle Finanze (di concerto con quello dell’Istruzione) di autorizzare in tutta Italia sono il 70% delle immissioni in ruolo rispetto ai posti vacanti: a livello nazionale il via libera è arrivato per 45.124 posti rispetto al fabbisogno reale di 62393. La quota della Sardegna è di «1549 ruoli autorizzati su 1900 posti vacanti in organico di diritto – spiegano Alessandro Cherchi e Federico Fadda, segretari Uil scuola Sardegna – i circa 350 posti di differenza non saranno stabilizzati ma assegnati a precari, che andranno ad aggiungersi a quelli già operativi. Questo è il risultato delle politiche adottate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito che, invece di assegnare tutti i posti, li accantona per un secondo concorso Pnrr ancora non bandito e previsto per il prossimo autunno». Non solo: nell’ambito delle assegnazioni viene riconosciuto un canale preferenziale ai docenti che hanno vinto il concorso del 2023, anche questo svolto in base alle indicazioni del Pnrr . Di fatto, i docenti del 2023 superano quelli del 2020, aggiudicandosi ruoli che spetterebbero a questi ultimi.

Concorso Pnrr 2024 Per ora esiste solo sulla carta ma ha già messo in freezer le speranze di docenti abilitati in concorsi precedenti. Perché? Il Ministero utilizzerà i finanziamenti dell’Unione Europea per dare gambe al concorso che sfornerà – in teoria – molti docenti abilitati che andranno a coprire i posti vacanti che già quest’anno potevano assegnati a colleghi titolati. Di fatto, se la situazione non cambierà, le graduatorie del concorso 2020 potrebbero avere nessun valore e i vincitori essere costretti a presentarsi al nuovo – ennesimo – concorso. Dove però non avranno una corsia preferenziale ma dovranno ricominciare tutto dall’inizio.


 

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