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Dalla Sardegna alle Marche: le sculture di Pinuccio Sciola suonate dal maestro Giacomo Monica


	Giacomo Monica e Pinuccio Sciola
Giacomo Monica e Pinuccio Sciola

Pietrarubbia punta i riflettori anche sulle opere di Paolo Soro. In prima fila il circolo “Eleonora d’Arborea” di Pesaro

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Pietrarubbia Appuntamento domani sera, sabato 4 settembre 2024, alle ore 21, al Castello di Pietrarubbia, nelle Marche, dove è in programma l’ultimo appuntamento della rassegna “Udendo forme/Guardando suoni” che durante l’estate ha riacceso nelle sedi dell’ex-Tam (la scuola per il Trattamento artistico dei metalli fondata da Arnaldo Pomodoro) l’attenzione sulla scultura contemporanea attraverso concerti di musica classica. La scultura e la musica sono state legate attraverso il tema dei quattro elementi e così, dopo aver parlato, con la materia e con il suono, di “fuoco”, “acqua” e “aria”, arriva il momento della “terra”.

Al centro le grandi sculture di pietra di Pinuccio Sciola, l’artista di San Sperate scomparso a Cagliari nel 2016, la cui Fondazione, insieme all’Associazione culturale sarda “Eleonora d’Arborea” di Pesaro (presidente Ninna Cabiddu, di Orune), patrocina l’evento: pietre tagliate e lavorate dallo scultore che, sfregate con le mani o con altre pietre producono suoni che somigliano a voci umane. La collaborazione tra Sciola e il compositore e violinista Giacomo Monica ha reso possibile la realizzazione di composizioni in cui le pietre cantano insieme a un coro e sono suonate anche con l’archetto del violino.

A Pietrarubbia ci sarà proprio Giacomo Monica con le sculture sonore donategli dallo stesso Sciola e con il coro Montecastello in formazione completa da sempre interprete di queste composizioni.

Sempre domani sera, infine, verrà anche inaugurata la mostra personale dell’artista Giulietta Gheller, dal titolo “La minima variazione”, curata da Sara Bartolucci (comitato scientifico Museo diocesano di Urbino) e continuerà a essere visitabile la mostra “Un grido non taciuto” di un altro scultore sardo, Paolo Soro (nato a Sestu, vive  e lavora a Carpegna, in provincia di Pesaro e Urbino). Entrambe le esposizioni saranno visitabili su prenotazione fino all’apertura continuativa che avverrà nella settimana della cultura di Pietrarubbia (all’interno del progetto di Pesaro 50×50 Capitali della Cultura) dal 18 al 24 novembre 2024.

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