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Scuola, si ricomincia. In dieci anni nell’isola “persi” oltre 35mila studenti

di Silvia Sanna
Scuola, si ricomincia. In dieci anni nell’isola “persi” oltre 35mila studenti

Oggi 12 settembre il via ufficiale alle lezioni negli istituti della Sardegna. Sono 5.500 gli iscritti in meno, il crollo alla Primaria

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Sassari Sempre meno, soprattutto alla materna, alla Primaria e alle Medie. Lo si vede dai numeri, con classi prime formate da poco più di 10 alunni e le classi “pollaio” di un tempo che resistono soltanto in alcuni istituti superiori. Oggi il via ufficiale delle lezioni per 176.667 studenti distribuiti nei 234 istituti dell’isola: la scuola sarda inizia il nuovo anno sempre più a ranghi ridotti, a causa del calo demografico che in dieci anni ha ridotto la popolazione scolastica di oltre 35mila unità, con un trend negativo in crescita costante.

L’anno dei record Proprio quello che parte oggi sarà l’anno del record: 5515 iscritti in meno rispetto al settembre 2023. Con una incidenza maggiore nella fascia d’età 6-11 anni, quella cioé degli alunni che frequentano la scuola primaria: abbastanza scontato dal momento che la Sardegna è maglia nera in Italia per natalità, con neppure un figlio per donna, e per tasso di fecondità, con 4,5 nascite ogni mille abitanti. E gli under 14 costituiscono appena il 10% della popolazione complessiva.

Il trend Da almeno tre anni si viaggia alla media di oltre cinquemila iscritti in meno all’anno. Un calo talmente evidente da mandare in tilt le previsioni degli esperti di statistica che nel 2018 – quando gli iscritti superavano la soglia dei 200mila – immaginavano la perdita di circa 20mila studenti entro i successivi dieci anni. In realtà le scuole si stanno svuotando molto più velocemente. E soprattutto nei piccoli centri, dove tanti istituti sono già stati accorpati, la sopravvivenza dei punti scuola appare a rischio. Nell’anno segnato anche dalla riduzione delle autonomie – che proseguirà in questo biennio con grande strascico di polemiche – l’unica possibilità per evitare tagli massiccisecondo molti esperti potrebbe essere la legge sarda sull’istruzione, che garantirebbe maggiore autonomia decisionale. La legge è tra le priorità dalla assessora regionale all’Istruzione Ilaria Portas, che lo ha ribadito pochi giorni fa nella lettera di saluto e di auguri agli studenti che iniziano il nuovo anno scolastico.

I docenti La buona notizia è che a fronte di un crollo drammatico delle iscrizioni, il numero degli insegnanti non cambia. L’anno scolastico inizierà oggi per 20.479 docenti di posto posto comune, di cui 18.927 su classe e 1.552 di potenziamento. Alta la percentuale di precari: circa il 20-25% su posto comune, ancora di più nel sostegno. Il Ministero ha autorizzato per quest’anno 1549 immissioni in ruolo, numero considerato insufficiente dai sindacati, con una larga parte riservata ai vincitori di concorsi Pnrr prosssimi alla conclusione. I posti rimanenti, circa 200, saranno assegnati agli idonei del concorso 2020, che prenderanno servizio non prima del 1 settembre 2025: la scelta di rimandare la loro stabilizzazione a una fase successiva ha suscitato forti polemiche. Per quanto riguarda il sostegno, sono circa 3.000 i docenti di ruolo, un numero insufficiente a soddisfare la richiesta in costante aumento: infatti circa due terzi dei posti saranno coperti da docenti non specializzati. Tema questo al centro di fortissime polemiche per le modalità, i costi e i tempi lunghi dei percorsi di abilitazione affidati alle Università.

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