La Nuova Sardegna

Sardi indebitati: crescono le richieste di prestiti e mutui

Sardi indebitati: crescono le richieste di prestiti e mutui<br type="_moz" />

Nel Nord dell’isola 30mila euro di finanziamenti pro capite Il docente Gianfranco Atzeni: «Tanti crediti al consumo per piccole spese»

23 settembre 2024
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Olbia Negli ultimi anni i sardi si stanno indebitando sempre di più. Crescono gli investimenti personali? Non proprio, anzi. I grandi progetti di vita – una casa di proprietà, l’auto dei sogni – cedono il passo a spese più modeste ma per le quali si sta rendendo necessario affidarsi a prestiti, finanziamenti e mutui.

La panoramica L’accesso al credito fa segnare numeri in crescita già solo nel biennio 2021-2023. Nell’isola, le persone indebitate sono passate dal 46,1% al 54,6%. Non a caso parla di «dipendenza crescente dal credito» l’osservatorio economico della Camera di commercio Nord Sardegna 2024, elaborato da Francesco Piredda e Gianmario Serra e Pietro Esposito. Stando alle analisi del Crif – la Centrale rischi finanziari –, l’indebitamento medio supera i 27mila euro, 2mila euro in più in due anni.

Nord e sud L’osservatorio frammenta questa tendenza tra le varie province. È nella fascia del nord Sardegna e nell’area metropolitana di Cagliari che si accendono più mutui o si richiedono piccoli prestiti. Sono le aree che alzano decisamente la media, tra il Sassarese e la Gallura il debito medio sfiora i 30mila euro, a Cagliari si arriva a 33mila euro, con un aumento percentuale di venti punti. Nel nord Sardegna emerge che il 53% delle richieste di credito è stato destinato a finanziamenti per l’acquisto di beni, il 31% per prestiti personali e il 16% per mutui. E secondo l’osservatorio «è interessante notare che, per quanto riguarda le moratorie, che rappresentano la sospensione temporanea del pagamento del debito, nel nord Sardegna il 50% ha riguardato i mutui e il 34% i prestiti personali». Eppure questo aumento ha un contraltare che fa riflettere, vale a dire la flessione che si sta invece registrando sulla compravendita immobiliare, per esempio. Nel 2023 il mercato del settore in Sardegna ha fatto registrare una prima flessione post-covid.


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La lettura «Ma non sarei troppo preoccupato: è un effetto dell’aumento dei tassi ampiamente previsto», commenta Gianfranco Atzeni, professore associato di Economia politica all’Università di Sassari e ricercatore del centro di ricerche economiche Crenos. Senza avere questi numeri in mano, Atzeni offre comunque le sue sensazioni su una popolazione così tanto indebitata: «Un fattore che incide è quello del credito al consumo». Piccoli finanziamenti per spese personali, che vengono concessi in maniera più facile. «Si registrano molti più mutui con rate relativamente basse. C’è una spinta notevole dalla parte intermediaria, cioè banche o società finanziarie, verso l’aumento di prestiti anche non di grande entità ma moltiplicati per migliaia di creditori». Un’operazione vantaggiosa per le parti in campo, «basti vedere i molti casi in cui si accede al credito per l’acquisto di un’automobile. La quota di interessi è molto grande», commenta il docente. Le case si comprano sempre meno, va per la maggiore l’affitto. Sembra un indicatore chiaro di precarietà. Il problema però è che i canoni di locazione sono sempre più alti. Ai casi clamorosi dell’isola come Olbia e Alghero, si sta aggiungendo anche un’insospettabile Sassari. «Vero, gli affitti salgono. Ma qui parliamo di una città in declino e con un problema demografico, per cui ci sono sì richieste ma le abitazioni disponibili non mancano. Molti le ereditano e non hanno interesse ad abbassare i canoni, altri proprietari stanno pagando sopra a certi immobili rate di mutui aumentate, e sotto una certa soglia non possono scendere».
 

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