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Energia

Le imprese sarde strozzate dal caro bollette: ecco quali sono le più penalizzate

Le imprese sarde strozzate dal caro bollette: ecco quali sono le più penalizzate

Lo studio di Confartigianato Imprese Sardegna evidenzia il gap tra le aziende dell’isola e le concorrenti europee: la differenza vale 260 milioni di euro

04 ottobre 2024
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Sassari Il costo dell’energia sferza ancora le imprese della Sardegna, soprattutto le 95mila di piccole e medie dimensioni, e le mette in difficoltà rispetto alle altre competitor europee. Lo scorso anno le Pmi sarde hanno, infatti, pagato l’elettricità il 9,9% in più rispetto alla media Ue e, nel biennio 2022-2023; questo gap di prezzo si è tradotto in 260 milioni di euro di maggiori costi rispetto alle imprese europee di piccole e media dimensione. A livello territoriale la provincia Sassari-Gallura è quella che ha pagato maggiormente: 96 milioni di euro in più. Seguono Cagliari, cresciuta di 71 milioni, il Sud Sardegna, 41 milioni, Nuoro 29 e Oristano 24.

È questo ciò che è emerso da una indagine realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, analizzando i dati Eurostat, Terna e Istat 2022-2023. «L’analisi sul peso della bolletta elettrica per le aziende sarde e del resto d’Italia – sottolinea il presidente di Confartigianato Sardegna, Giacomo Meloni – mostra l’urgenza di interventi di politica energetica su più fronti: diversificazione delle fonti di approvvigionamento, sostegno convinto delle rinnovabili e delle azioni per l’efficientamento e la riqualificazione energetici degli edifici».

L’analisi ricorda anche come i costi dell’energia per la Sardegna nel 2023 segnarono un +68,2% rispetto al 2021 (pre conflitto russo-ucraino) con il picco dei rincari che però venne toccato nella seconda metà del 2022, momento in cui l’escalation dei prezzi di elettricità e gas provocò una impennata dei costi che toccò un +147,1% rispetto al 2021. In quei due anni (2022-2023), le attività produttive isolane pagarono quasi 1 miliardo e mezzo di euro in più rispetto al periodo pre bellico.

E le previsioni sul costo dell’energia, secondo le dichiarazioni del presidente di ARERA, Stefano Besseghini, non sono tranquillizzanti: «Nell’ultimo trimestre dell’anno (ottobre-dicembre 2024) l’andamento del costo dell’energia per i clienti vulnerabili, rispetto al trimestre precedente, subirà una crescita, ma questa non dovrebbe superare la doppia cifra. Il trend non sarà dunque “negativo” perché l’andamento dei prezzi all’ingrosso l’abbiamo visto tutti».

Il rapporto inoltre, ricorda anche come l’incidenza media delle bollette di gas ed elettricità nei bilanci delle aziende sia passata dal 15,8% del 2021 al 28,1% del 2023, di fatto raddoppiando. Ciò ha significato che, mediamente, l’energia è diventata una delle spese più importanti per le imprese artigiane sarde. Il deragliamento dei prezzi dell’energia, ha anche comportato una erosione del 6,1% del valore aggiunto delle micro-piccole-medie imprese. A questi shock, si sono uniti la stretta monetaria, l'aumento dei prezzi delle materie prime e la mancanza di manodopera.

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