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Giannotti, il nobile di Bitti che cantava da tenore e incontrò Maria Callas

di Piergerolamo Sari*
Giannotti, il nobile di Bitti che cantava da tenore e incontrò Maria Callas

La fortunosa vita di un personaggio d’altri tempi

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Raffaele Giannotti, nacque a Bitti il 7 Febbraio 1930, era fratello di mia nonna. Si chiamava come suo nonno, un nobile fiorentino che si occupava di politica e faceva il tenore lirico nei teatri di Firenze e della Toscana. Era un seguace di Mazzini e infatti dopo l’esilio(di Mazzini) andò via da Firenze e in compagnia di altri amici arrivò alla Maddalena. Subito dopo, si spostò nel centro dell’isola, a Bitti e a Orune, paese della moglie. Raffaele ereditò le eccellenti doti canore del nonno, come il resto della famiglia Giannotti. Infatti anche lui era un cantante lirico. Adorava la Lirica e conosceva tutte le opere e le storie dei compositori, la filosofia, l’arte, la letteratura, su tutti questi temi faceva analisi, critiche e descrizioni perfette. Definirlo è abbastanza arduo, era una persona ilare e carico di autoironia, con forte personalità. Era l’autore dell’ esilarante cruciverba che veniva pubblicato nel giornale “Su cuentu”. Venne scelto anche come tenore nel primo coro classico formato a Bitti “LaSchola Cantorum”. La sua spiccata intelligenza gli permetteva di arrivare con molta facilità a fare cose che altri non riuscivano a fare nemmeno sforzandosi, per esempio allevare i falchetti oppure avere una bellissima volpe, alla quale piaceva molto il gelato. Ma con la sua acutezza riuscì a organizzare anche un incontro straordinario. Si recò al Teatro Verdi di Sassari per vedere l’opera dove raggiunse il camerino della grandissima Maria Callas, la Divina, ma fu bloccato da un custode che gli chiese cosa cercasse. Lui, come sempre sicuro di sé ,rispose: «Voglio l’autografo della Callas, mi annunci». Il custode, già impaurito, bussò alla porta e uscì la Callas che, come un'Erinni, lo mandò via e chiuse la porta. Il custode allora si volse verso Raffaele e gli disse: «Ha visto come mi ha trattato, è impossibile». Ma Raffaele non era una persona che si arrendeva facilmente e infatti dopo un po’ tornò dal custo dechiedendo di bussare un’altra volta. La Callas aprì e vide Raffaele dietro il custode, lo accolse nel suo camerino, parlarono, e ovviamente gli fece dono del suo autografo.

*Piergerolamo studia al liceo Pira di Siniscola

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