La Nuova Sardegna

Crisi idrica

Appello dei deputati Pd: «Un commissario contro la siccità»

di Andrea Sini
Appello dei deputati Pd: «Un commissario contro la siccità»

Lai e Meloni: «Stato d’emergenza e interventi come in Sicilia»

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Sassari Dichiarazione immediata dello stato d’emergenza, investimenti per poter contrastare in maniera efficace la crisi idrica e programmazione di interventi strategici a lungo termine. I parlamentari sardi del Partito democratico vanno in pressing sul governo, sollecitando misure urgenti contro la grave siccità che attanaglia la Sardegna.

L’appello «La Giunta regionale – dice il deputato Silvio Lai – fa molto bene a chiedere che sia dichiarata l’emergenza nazionale sulla situazione idrica nell’isola. La Sicilia lo ha fatto lo scorso anno. Si tratta dell’unica strada che consente di accelerare le opere ed è però importante che il Governo nomini, come fatto nell’altra isola, il presidente della Regione per unire le procedure e facilitare la connessione tra i livelli burocratici nazionali e regionali. Inoltre in questo modo è più facile essere inseriti nei finanziamenti straordinari nazionali». «Invito il Governo ad accogliere rapidamente la richiesta della presidente Todde – gli fa eco il senatore Marco Meloni –, di dichiarare lo stato di emergenza nazionale per affrontare la grave crisi. Le drammatiche condizioni idriche della Sardegna richiedono interventi urgenti e un impegno istituzionale condiviso per garantire risorse e poteri straordinari.

I numeri della crisi «Il tema dell’efficienza delle reti idriche è di particolare rilevanza per le Isole – ribadisce Silvio Lai –, in ragione della loro maggiore esposizione al rischio di siccità e desertificazione legato ai cambiamenti climatici. Nel 2022, per esempio, i giorni consecutivi senza pioggia sono stati 46 in Sicilia e 74 in Sardegna, 27 in Italia. In questo contesto l’inefficienza delle reti idriche è un fattore di grande rilevanza: non tutta l’acqua immessa in rete arriva infatti agli utenti finali, determinando forti disagi. Nel 2020 la dispersione di acqua potabile dalle reti di distribuzione dei comuni isolani è pari al 52,5% dell’acqua immessa in Sicilia e al 51,3% in Sardegna, superiore alla media nazionale (42,2%) e del Sud (48,4%). Nel 2022 in Sicilia il 32,6% delle famiglie ha denunciato, inoltre, irregolarità nella distribuzione dell’acqua, oltre il triplo del valore medio nazionale (9,7%), mentre in Sardegna il livello, pari al 10,7% delle famiglie, è inferiore a quello del Sud».

«I dati sono inequivocabili – aggiunge il senatore Meloni –. Negli invasi sardi è presente solo il 41% del volume autorizzato, con sistemi strategici in estrema sofferenza. Una situazione aggravata da un 2024 caratterizzato da precipitazioni sotto la media e un clima caldo e secco che ha messo in ginocchio tutto il Sud Italia, in particolare Sardegna e Sicilia che secondo Legambiente sono le regioni più colpite da siccità prolungata, evidenziando ancora una volta l’impatto devastante del cambiamento climatico».

Il futuro I due deputati sardi del Pd sono concordi sul fatto che si debba comunque guardare oltre l’emergenza. «La gestione efficace del rischio di siccità – sostengono Meloni e Lai – richiede investimenti per migliorare la resilienza idrica che non possono essere affrontati solo con misure regionali. È necessario che il Governo convochi immediatamente una riunione della cabina di regia sulla crisi idrica per la situazione in Sardegna, alla presenza della presidente Todde, così come fatto a novembre per la Sicilia. Il Governo si impegni a riconoscere la gravità della situazione, dichiarando lo stato di emergenza nazionale, e a programmare interventi strategici a lungo termine per le regioni insulari e tutto il Mezzogiorno».
 

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