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Quel che resta della Lega va a congresso: Michele Ennas candidato alla segreteria


	Michele Ennas e il leader della Lega Matteo Salvini
Michele Ennas e il leader della Lega Matteo Salvini

Il partito di Salvini è reduce dal tracollo alle Regionali ed esce da 19 mesi di commissariamento

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Cagliari «Orgoglio e onore, la Lega oggi riparte nel confronto con l’elettorato». Così il commissario regionale della Lega Michele Pais presentando il congresso oggi dalle 10,30 all’hotel Regina Margherita del capoluogo.

La Lega va a congresso, dopo 19 mesi di commissariamento in seguito al tracollo delle ultime regionali, quando è passata da oltre 80mila a poco più di 25mila voti, eleggendo un solo consigliere, Alessandro Sorgia, peraltro già assessore comunale in quota Forza Italia. Il partito di Matteo Salvini, con un numero di iscritti contenuto, (cinquecento le tessere, normali, di cui 250 fatte su web e circa 150 quelle, dei cosiddetti “soci militanti” che danno diritto al voto attivo e passivo in assemblea) prova a trovare una sua originale collocazione nel centrodestra sardo, in una stagione che non è più quella di un tempo: il suo storico alleato, il Psd’Az è addirittura scomparso, come gruppo, dal Consiglio. I suoi eletti sono transitati in Forza Italia.

Oggi oltre al segretario regionale verrà eletto il direttivo regionale, di cui fanno parte i parlamentari, e i 15 delegati al congresso nazionale. Successivamente si svolgeranno i congressi provinciali, dove il partito anche qui retto da commissari, definirà i suoi ordinari organi di governo.

Oggi due, in teoria i candidati possibili alla carica di segretario, l’ex consigliere regionale Michele Ennas e il senatore Dario Giagoni. È però certo che alla fine Ennas sia eletto segretario, senza alcun concorrente, più che con un voto, per acclamazione dell’assemblea. Con lui sicuramente il gruppo che adesso guida il partito, composto da figure autorevoli come lo stesso Sorgia, Pais , l’ex candidata alla carica di sindaco di Cagliari, anche lei sino a ieri in Forza Italia, Alessandra Zedda e l’ex senatrice Lina Lunesu.

Secondo Pais da questa assise la Lega ripartirà «dando voce ai territori, ascoltando gli elettori, ponendosi ben salda e convinta dentro alla coalizione di centrodestra, a Roma come a Cagliari e lontana e distinta dal centro-sinistra che non sta governando la Sardegna».

Per l’ex presidente del consiglio regionale, ora consigliere comunale di Alghero, eletto con oltre 900 preferenze, la ripresa della Lega è già iniziata. «Siamo presenti nei principali centri sardi, esprimendo anche autorevoli componenti nelle assemblee comunali, a nord e a sud. Rappresentiamo chi crede nei valori della famiglia, della patria e per uno sviluppo concreto dell’isola. Se il governo sta mettendo tutto il suo impegno nell’insieme delle vertenze della Sardegna, a cominciare dal capitolo infrastrutture e trasporti, purtroppo altrettanto non mi sento di dire per il governo sardo». Pais, che nei giorni scorsi è sceso nelle piazze con i militanti del suo partito proponendo l’hashtag sul web #ToddeDimettiti, è ottimista sulla fine anticipata della legislatura in consiglio regionale. «Siamo già pronti a presentare ovunque candidature forti e autorevoli, con una visione di Sardegna ben diversa da quella basata sull’assistenza e la recriminazione che mi sembra prevalga nel centrosinistra». (g.cen.)

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