Picchiati dal branco con calci e pugni, il racconto choc di due studenti universitari
Cagliari, i giovani di 19 e 20 anni sono stati accerchiati da sette ragazzini all’uscita della mensa
Cagliari Il branco ha aspettato che uscissero dalla mensa universitaria di via Premuda. Intorno alle 20.30. Non un orario da coprifuoco e nemmeno in una zona della periferia della città. Due giovani studenti universitari, di 20 e 19 anni, sono stati accerchiati e picchiati con calci e pugni. Il primo ha riportato un trauma cranico fortunatamente senza complicazioni gravi. Il secondo lividi e contusioni oltre a un trauma alla faccia e al naso. I ragazzi hanno sporto denuncia alla polizia che ha avviato le indagini. Preziose le immagini delle telecamere di alcune attività commerciali della zona.
Il racconto Il ventenne Jacopo, al primo anno di università, riavvolge il nastro della sera del 20 gennaio. Lui e l’amico decidono di andare a mangiare alla mensa universitaria. Solitamente ci vanno a pranzo ma lunedì sera, invece di mettersi a fornelli a casa, optano per la cena in via Premuda. «C’erano tantissimi studenti dentro, come sempre insomma – racconta -. Stavamo uscendo insieme agli altri alle 20.20, poi ci siamo trattenuti altri dieci minuti e quando siamo usciti, praticamente eravamo soli nella strada. Ci siamo accorti di quel gruppo di ragazzi, forse minorenni. E abbiamo fatto di tutto per evitarli. Hanno però cominciato a lanciarci degli oggetti, una bottiglia con del liquido giallo, forse energizzante. E anche un pezzo di ferro. Quando il mio amico ha provato a dissuaderli lanciando indietro la bottiglia, sono corsi contro di noi».
Picchiatori Il branco, abituato evidentemente a colpire, si è diviso. «Cinque sono arrivati da dietro e due davanti – scandisce i fotogrammi della serata Jacopo -. E hanno cominciato a colpirci. A me hanno dato un colpo alla testa cosi forte che sono rimasto stordito, paralizzato. Il mio amico che aveva addosso cinque ragazzi è venuto in mio aiuto e tutti si sono accaniti contro di lui. Lo hanno buttato a terra, tra il marciapiede e una macchina parcheggiata e hanno continuato a picchiarlo». Il suo sacrificio ha permesso a Jacopo di prendere il telefono e chiamare il 112. «Ma ero talmente in confusione che non riuscivo a sbloccare il telefono e ho dovuto usare il comando vocale – dice il giovane -. Non appena hanno sentito che stavo chiamando la polizia sono fuggiti».
Appello alle istituzioni Al Pronto soccorso i due ragazzi sono stati visitati. Guariranno in sette e cinque giorni. Ma sono ancora scossi. «Abbiamo voluto denunciare cosa è accaduto perché siamo preoccupati per la sicurezza degli studenti universitari nella zona – conclude Jacopo -. Gli studenti meritano di sentirsi al sicuro, soprattutto in zone frequentate come quella intorno alla mensa universitaria. La sicurezza pubblica deve essere una priorità».