La Nuova Sardegna

L’hotel

Al Cala di Volpe la magia della “120”: la stanza del principe Aga Khan

di Stefania Puorro
Al Cala di Volpe la magia della “120”: la stanza del principe Aga Khan

Tutto come 65 anni fa, con la chiave originale, gli arredi e la libreria

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Porto Cervo Era il 1961 quando si cominciò a costruire l’hotel Cala di Volpe. E proprio nel primo corpo della meravigliosa “creatura” di Jacques Couelle, c’è una delle camere più richieste, la numero 120, della quale si conserva gelosamente la chiave autentica.

È la stanza in cui alloggiava l’Aga Khan, quando era ancora giovane. Qui, non è stato cambiato neanche un dettaglio. È ancora così, da allora, come il Principe l’aveva voluta, e a distanza di quasi 65 anni viene curata e protetta ogni giorno.

A mostrarla per la prima volta alla Nuova Sardegna, nell’ottobre del 2021, erano stati Annalisa Pinducciu, di Telti, concierge manager e colonna portante dell’hotel da 35 anni e Luca Idini, sassarese, reservation manager e front office manager (lui lavora al Cala da 31 anni). Proprio loro stringevano tra le mani quell’enorme chiave con cui hanno poi spalancato la massiccia porta in legno di ginepro. Si è aperto così un mondo magico e unico, amato da ospiti di tutto il mondo. Lì dentro c’è tutto ciò che ha lasciato Karim, a partire dall’arredamento. Sulle pareti ci sono ancora le cartine di una Sardegna di tempi diversi, in una piccola libreria protetta da un vetro e dove non può entrare nemmeno un granello di polvere ci sono libri storici ingialliti scritti in francese. Che Karim Aga Khan aveva letto e riletto. E poi l’armadio con le ante strette e colorate, che conserva la sua aria vintage ma pur sempre elegante. Quindi un comò, con tre ampi cassettoni e un letto con testiera rivestita da tessuto sardo.

Lì, Karim, a volte si riposava, controllava i progetti, si assicurava che neanche uno spillo potesse deturpare quel paesaggio da favola. E poi, dalla grande finestra, ammirava il panorama e respirava l’aria del mare. Quello specchio di acqua cristallina attorno al quale l’hotel Cala di Volpe sarebbe poi cresciuto assumendo le forme di un lussuoso villaggio di pescatori. Chi ha la fortuna di prenotare e trovare libera la stanza numero 120 rivive quei momenti, oltre all’emozione di poter trascorre il tempo tra alcuni degli oggetti più preziosi dell’Aga Khan. Anche quella camera ha vissuto l’incontro tra il passato (ciò che ha progettato e realizzato Couelle) e il futuro, con l’innovazione (è stata l’ultima fase del restyling dell’hotel)di Bruno Moinard e Claire Bétaille, che hanno rimodellato, suite, lobby, bar e angoli prestigiosi esaltando, senza mai alterarlo, il capolavoro originale. Ma al centro di tutto, tra cambiamenti rispettosi, eleganza, colori e nuove armonie, resta immutata la stanza del Principe, scrigno di ricordi preziosi.

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